Complicazioni e linee comportamentali nelle distonie neurovegetative

Le complicanze conseguenti a questa patologia variano a secondo della tipologia specifica di distonia, ma generalmente si possono considerare le seguenti:

  • inabilità fisica in grado di condizionare l’espletamente delle attività della giornata, in alcuni casi anche quelle più semplici.
  • Disturbi visivi e fastidi localizzati alle palpebre.
  • Problemi del movimento mascellare, disturbi della deglutizione, disturbi nel parlare.
  • Dolore causato dalle continua contrazione muscolare.
  • Isolomanto sociale, ansia e depressione.

È possibile ottenere un’attenuazione dell’ansia agendo sul sistema nervoso parasimpatico, seguendo alcune regole comportamentali:

  • dedicare del tempo a vivere nella natura.
  • Sottoporsi a massaggi delle parti dolenti.
  • Praticare la meditazione.
  • Utilizzare una tecnica di respirazione addominale diaframmatica profonda.
  • Concentrarsi per rilassarsi tenendo presente una parola come “calma” o una scena di “serenità”.
  • Cercare di distrarsi partecipando ai giochi dei bambini.
  • Utilizzare le pratiche di yoga o tai chi per aumentare lo stato di rilassamento.
  • Tenere in buon conto che il sistema nervoso influenza il comportamento ed ha un ruolo fondamentale nel suo controllo.

Vivere con la disautonomia e con i sintomi distonici

Quando il sistema nervoso autonomo non funziona bene può manifestarsi una disautonomia neurovegetativa, con vari disturbi, come:

  • pressione arteriosa irregolare con sbalzi pressori e modificazioni del battito cardiaco.
  • Disturbi del tratto digerente, con fasi alternate di stipsi e diarrea, disfagia.
  • Disturbi respiratori.
  • Disturbi urologici e sessuali.
  • Disturbi del sonno e conseguenze relative.

Tra la varietà dei disturbi spicca il disturbo pressorio con il problema della ipotensione ortostatica, un abbassamento significativo della pressione arteriosa che si manifesta con il paziente lascia la posizione da sdraiato mettendosi in piedi.
Le distonie possono essere focali o generalizzate, a seconda se si concentrano su una parte specifica del corpo o su più parti.
Le distonie generalizzate possono essere centrali o periferiche, a seconda se riguardano cervello e midollo o i nervi periferici.

La qualità di vita con i sintomi di un disturbo distonico può migliorare praticando in modo assiduo alcune tecniche di benessere per conseguire risultati dal punto di vista fisico, emotivo-psicologico, nutrizionale, sociale e familiare, acquisendo strategie per la gestione dello stress, prima precauzione per combattere la malattia.

Si possono conseguire buoni risultati contro lo stress, contemporaneamente ottenendo una distrazione dalla malattia e un miglioramento sul piano dell’umore, con tecniche come:

  • lo yoga, tecnica di rilassamento e diminuzione delle tensioni, efficace nell’attenuazione dei sintomi di diverse malattie.
  • L’agopuntura, i cui benefici sono evidenti nei pazienti distonici, agendo sui nervi periferici, produce effetti positivi sul cervello e sull’equilibrio del cortisolo e di alcuni altri ormoni collegati allo stress.
  • Il massaggio può essere particolarmente utile per i pazienti con distonie, sia in quanto rilassa la muscolatura riducendo gli spasmi, ma anche perché migliora la circolazione del sangue.
    Si consiglia di esercitare un massaggio leggero e prudente che non solleciti eccessivamente la zona massaggiata, onde evitare il peggioramento di sintomi come spasmi o dolore.
  • La meditazione, può risultare di aiuto al paziente distonico avere una propria consapevolezza della malattia e dei suoi disturbi e dell’ambiente in cui vive, decidendo di poter esercitare da protagonista delle azioni di miglioramento della propria condizione fisica.
  • La terapia cognitivo comportamentale, può essere considerata come una estensione della consapevolezza proveniente dalla meditazione, si prefigge lo scopo di correggere percorsi errati del paziente nella gestione della malattia, modificando pensieri e timori e stati d’animo oppressivi, per meglio “manovrare” la propria condizione.
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