Non vi è dubbio che ci imbattiamo spesso in questo nome ogni qual volta si parla dell’Arte dell’Amore, sia in termini letterari quando si citano i migliori autori, sia negli articoli che la stampa dedica al tema, secondo più punti di vista sia come riferimento alla complessa sfera femminile.
Si chiama G dalla lettera iniziale del nome del suo scopritore, Ernst Grafenber, che ne accertò la presenza come zona di terminazione erogena tra le pareti vaginali femminili.
Ma dove si può trovare il punto G, questa zona del piacere ?
Ogni navigante dell’eros dovrà scoprirlo da solo, o al più con qualche suggerimento della sua partner, o con un piccolo aiuto dall’Anatomia dell’Apparato Genitale Femminile.
Lo si può trovare internamente, nella parte alta della vagina, a pochi centimetri dall’ingresso, esplorando pazientemente l’interno fino al ritrovamento di una mucosa meno liscia e più sensibile. Ci si accorgerà di essere in zona G per le reazioni erotiche crescenti, che possono condurre fino all’orgasmo.
Tuttavia questo punto non si rivela uguale per tutte le donne, dato che alcune restano più sensibili e reattive nella zona clitoridea, dove possono ritrovare il proprio piacere ed anche l’orgasmo.
Ringraziamenti fotografici: Bruno Habran da Pixabay