Immersioni, le regole fondamentali

Il corpo umano si è evoluto nel corso di centinaia di migliaia di anni sviluppando esperienza e capacità sulla terra ferma, dove ha potuto primeggiare rispetto agli altri esseri viventi. Tuttavia esso ha sviluppato una notevole padronanza nell’acqua muovendosi agevolmente su fiumi, laghi, cascate e infine sul mare, conquistando l’acquaticità necessaria per espletare le proprie attività.

Il corpo umano, pur muovendosi in acqua, nuotando o immergendosi, sa bene che essa rappresenta un pericolo costante dato che sotto questo elemento non può sopravvivere se non con riserve d’aria.

Le attività subacquee sia sportive che di esplorazione o diletto sono molte, ma si basano su due tipi di immersione in acqua: quella più naturale e antica dell’immersione in apnea, e quella più tecnica e moderna dell’immersione con riserva di ossigeno (bombole).

Va da se che chi decide di praticare una delle due tecniche di immersione subacquea possa farlo dopo adeguata preparazione e formazione, seguendo i percorsi autorizzati delle Federazioni Nazionali e delle Società Tecniche e Sportive, ma esistono poche regole fondamentali da tener costantemente presenti, non solo per quelli che si immergono, ma anche per i loro familiari, per gli amici e per quanti presenti nei luoghi delle immersioni (laghi, fiumi, mare) come operatori turistici, lavoratori locali, ecc.

• Lo stato di salute di chi si immerge deve essere di forma piena, non successivo a malesseri, indigestioni, notti insonni, o altri disturbi, disturbi respiratori o circolatori.
• L’equilibrio psicofisico e la padronanza di se di chi va sott’acqua non devono apparire alterati o compromessi da esperienze negative , come attacchi di ansia o di panico.
• L’alimentazione prima dell’immersione deve essere molto leggera e basata su alimenti di facile digestione.
• Le condizioni meteorologiche devono essere ottimali come da bollettino.
• Le immersioni vanno organizzate predisponendo e organizzando le attrezzature necessarie in caso di emergenza.
• Le immersioni devono prevedere la presenza di almeno un compagno che controlli e che sia controllato nelle fasi di discesa e nel comportamento in acqua. Incidenti come lo svenimento in acqua possono essere risolti solo da un compagno soccorritore. Mai fare immersioni solitarie.
• Seguire le regole delle due rispettive tipologie di immersione per prevenire incidenti come la sindrome da apnea prolungata (nell’immersione in apnea) o dell’embolia gassosa (nell’immersione con bombole).

Foto di Marcello Rabozzi

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