L’alimentazione per prevenire l’orticaria spontanea cronica

Orticaria idiopatica cronica è la definizione medica di quella manifestazione cutanea che può comparire sulla pelle sotto forma di ponfi e gonfiori su alcune parti del corpo che danno prurito e rimanervi per alcune settimane senza che ne sia conosciuta la causa ed i cui sintomi possono comparire, svanire e poi ricomparire per molto tempo, talvolta per anni.
Delle volte l’orticaria è ascrivibile ad una reazione allergica, mentre l’orticaria spontanea cronica può essere innescata da fattori vari e imprevedibili come il caldo, il freddo, un esercizio fisico, la pressione, o anche lo stress
Anche se questo tipo di patologia non si basa su una reazione allergica, agire modificando la dieta può dare buoni risultati nell’ alleviare i sintomi.

Alcune diete in particolare risultano efficaci per ridurre e contenere i sintomi.
La dieta antistaminica: basata sulla scelta di cibi con bassi livelli di istamina, è una dieta adatta a quanti, per ottenere lo stesso risultato di fermare i sintomi dell’orticaria riducendo l’istamina, ricorrono ai farmaci antistaminici.
Una dieta con alimenti a basso contenuto di istamina è indicata comunque per tutti pazienti che soffrono di orticaria cronica.

Ma quali alimenti rientrano in questo tipo di dieta? Pane, pasta, riso, carne fresca, le verdure, alcuni prodotti caseari, alcune varietà di pesce.

E quali invece non vi rientrano? Salumi e carni conservate, melanzane e pomodori, spinaci, yogurt e formaggio, alcuni tipi di pesce come tonno e acciughe, alcuni tipi di frutta come ciliegie e fragole, cibi inscatolati, alimenti speziati o conditi con aceto o con peperoncino o cannella, bevande a base di di  alcol, ed anche gli alimenti “fast food”.

Vanno presi in considerazione ancora altri cibi, alcuni farmaci che possono favorire il rilascio di istamina o anche limitare la scomposizione per mano degli enzimi.
Tra questi vi sono alcuni conservanti e additivi: il tè, le noccioline, il bianco d’uovo, alcune bevande, farmaci come l’aspirina o gli antinfiammatori.
In alcuni casi, anche in assenza di allergie alimentari, può manifestarsi una intolleranza alimentare con sintomi simili a quelli di una reazione allergica. Questo tipo di ipersensibilità, spiegabile con la presenza nella dieta degli pseudoallergeni, alcuni cibi in grado di scatenare delle reazioni, e poi gli additivi, e conservanti e i coloranti, richiede una maggiore attenzione per la selezione non solo degli alimenti giusti ma anche dei componenti aggiunti.

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