Verruche

Le verruche sono formazioni benigne che possono comparire sulla cute di qualunque punto del corpo in seguito all’infezione da parte di uno dei virus della famiglia dei papillomi umani o HPV (Human papilloma virus) e possono avere aspetto differente in relazione allo specifico virus coinvolto.

Lo stesso gruppo di virus può causare anche più fastidiosi e rischiosi condilomi, quando l’infezione avviene a livello delle mucose, in particolare quelle dell’area genitale.

L’infezione da HPV e la conseguente comparsa di verruche possono verificarsi in qualunque periodo dell’anno, ma sono più frequenti in primavera-estate a causa della maggiore frequentazione di luoghi a rischio (piscine, spiagge, centri estetici, palestre, spogliatoi, docce e bagni pubblici, ecc.), dell’abbigliamento meno coprente e della minore protezione data da calzature aperte, come sandali e ciabatte, ormai usate abitualmente in vacanza come in città.

Le lesioni indotte dall’HPV sono estremamente contagiose non soltanto per altre persone, ma anche per la persona direttamente interessata, che può facilmente diffonderle in nuovi punti del corpo per semplice contatto o sfregamento (autoinoculazione).

Cause

Le masserelle di cute sporgente caratteristiche delle verruche si formano in seguito alla proliferazione delle cellule della pelle stimolata dall’HPV dopo l’infezione, ma il meccanismo con il quale il virus si insinua nell’epidermide e infetta le cellule degli strati profondi non è ancora del tutto chiaro.

Secondo l’ipotesi più accreditata, l’HPV approfitterebbe di piccole discontinuità o ferite microscopiche presenti nell’epidermide o di semplici alterazioni dell’equilibrio cutaneo per attraversare lo strato più superficiale (strato corneo) e raggiungere le cellule sottostanti, in attiva replicazione (strato germinativo).
A questo punto, il virus entrerebbe nel citoplasma cellulare, dando inizio alla trascrizione dei propri geni e alla produzione di proteine capaci di innescare la replicazione incontrollata delle cellule epidermiche.

Il contatto diretto del virus con la cute o le mucose è indispensabile per l’infezione, ma affinché l’HPV possa effettivamente attecchire e fare danni è necessaria anche la presenza di fattori promuoventi/predisponenti.

In particolare, a facilitare l’infezione e l’insorgenza di verruche sono:

  • la predisposizione a sviluppare dermatiti o la presenza di altre malattie cutanee;
  • i lavaggi troppo frequenti o con detergenti aggressivi;
  • le lunghe permanenze in acqua o i soggiorni in climi caldo-umidi;
  • la riduzione delle difese immunitarie;
  • l’assunzione di alcune terapie farmacologiche;
  • lo stress intenso o protratto.

Sintomi

Disturbi e sintomi causati dalle verruche dipendono principalmente dal tipo e dal numero di lesioni presenti e dalla loro localizzazione.

La forma più frequente è rappresentata dalle verruche “volgari comuni”, che possono essere plantari semplici, a mosaico o filiformi e si sviluppano principalmente sul dorso delle mani e sulle dita oppure in corrispondenza di gomiti, ginocchia e caviglie.
Le verruche “volgari comuni” interessano soprattutto i bambini e gli adulti che svolgono professioni a rischio, in particolare macellai, pescivendoli, pollivendoli.
Le lesioni si presentano come escrescenze rugose grigiastre, più o meno prominenti e a volte solcate da fenditure, di diametro variabile da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Possono essere presenti come elementi isolati o in gruppi anche numerosi e con la tendenza a confluire in aggregati voluminosi.
In genere, non danno grossi fastidi, ma se sfregate possono infiammarsi, arrossarsi o prudere.
L’unica variante dolorosa (e difficile da eliminare) è quella periungueale: una forma poco comune che può interessare sia il bordo sia il letto dell’unghia.
Per la loro localizzazione, le verruche delle mani sono sempre ad alto rischio di trasmissione: è quindi importante adottare particolari precauzioni (per esempio, bendaggi o guanti idonei) per evitare di diffondere l’infezione in diversi punti del corpo e di trasmetterla a altre persone.

Le verruche “plantari” interessano prevalentemente i bambini tra i 10 e i 14 anni e i giovani adulti.
Si sviluppano quasi esclusivamente sulla pianta del piede e sul palmo delle mani e possono presentarsi in due varianti: semplici e “a mosaico”.
Le prime, chiamate anche “mimercia”, sono le più diffuse.
Appaiono come lesioni discoidali, che si sviluppano in profondità nella cute, circondate da uno spesso anello corneo dal bordo irregolare e disomogeneo.
Hanno un colore rosato o giallastro e a volte presentano striature o una fine punteggiatura scura, marrone o nerastra, dovuta alla presenza di capillari occlusi. Possono comparire come elementi isolati oppure in gruppi.
Sono sempre molto dolorose e quando sono localizzate sulla pianta del piede possono impedire di indossare la scarpa o di camminare.
La variante “a mosaico” si associa a lesioni bianco-giallastre più estese, ma superficiali, spesso multiple e confluenti.
Il loro nome deriva dal tipico aspetto a losanghe, simili alle tessere di un mosaico.

Esteticamente fastidiose e delicate da gestire sono le verruche piane e filiformi: le prime tendono a distribuirsi soprattutto sul viso e sul collo di bambini e donne giovani (ma anche su ginocchia, avambracci, dorso delle mani e gambe); le seconde spuntano principalmente sul cuoio capelluto e tra la barba, diffondendosi facilmente con lo sfregamento della rasatura, nonché nei punti di passaggio tra epidermide e mucose (intorno a bocca, narici e palpebre).
Le verruche piane assomigliano a piccole papule dalla superficie liscia, tondeggianti appena rilevate e di colore giallo-beige.
Di solito sono presenti in gruppi, derivanti dalla diffusione di una prima lesione, a volte confluiscono.
In assenza di trattamento possono persistere per mesi o anni oppure sparire spontaneamente: quando accade, al posto della papula compare un alone di cute chiara, leggermente infiammata e pruriginosa.
La variante filiforme si distingue per l’aspetto a peduncolo, la consistenza morbida e la colorazione rosata o grigiastra.

Diagnosi

Per diagnosticare la presenza di una verruca cutanea è sufficiente l’osservazione (Fonte: Floriana Abete) della lesione da parte del medico (forma, dimensione, colore, localizzazione, ecc.), supportata dalle informazioni che il paziente può fornire in merito alle proprie abitudini di vita e ai tempi e modalità di insorgenza.

Indagini più approfondite non sono quasi mai necessarie e la conferma della correttezza della diagnosi viene dal riscontro dell’efficacia della terapia proposta.  

Tra gli stili di vita

Benché in alcuni casi possano anche scomparire spontaneamente, le verruche vanno sempre curate prontamente per evitare di diffonderle in altri punti del corpo e di trasmetterle ad altre persone.

Per eliminarle si può ricorrere a rimedi farmacologici (come l’applicazione di acido salicilico o altri agenti cheratolitici) oppure all’eliminazione fisica con il freddo (crioterapia) o con il curettage (asportazione chirurgica della lesione fino alla radice).

L’approccio farmacologico è meno doloroso e può essere eseguito autonomamente a domicilio, ma richiede un po’ di pazienza e la cura quotidiana della lesione fino alla sua completa scomparsa; la crioterapia e il curettage sono più rapidi, ma causano un discreto dolore durante e nelle ore successive all’esecuzione e richiedono una o più sedute ambulatoriali per essere effettuati; inoltre possono lasciare piccole cicatrici.

Altri interventi utili, comprendono l’eliminazione della verruca con il laser (dye laser o a CO2) oppure con terapia fotodinamica basata sull’irraggiamento dell’escrescenza con luce visibile, dopo applicazione di un composto fotosensibile come l’acido aminolevulinico.
Anche questi interventi richiedono più sedute di trattamento, sono abbastanza dolorosi e possono lasciare cicatrici.

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