Nella maggioranza dei casi, la demenza vascolare è legata alla presenza di patologie cardiovascolari croniche che portano all’alterazione della circolazione sanguigna cerebrale, come l’arteriosclerosi, oppure può instaurarsi in seguito a eventi, come l’ictus ischemico o un’emorragia cerebrale.
Cause
Tutte le forme di demenza sono legate alla presenza di un danno cerebrale che si accumula gradualmente nell’arco di decenni e inizia a rendersi evidente quando viene superata una certa “soglia”, ossia un limite oltre il quale le strutture neurologiche ridondanti e ancora sane presenti nel cervello non sono più in grado di compensare le funzioni cognitive venute meno a causa delle lesioni.
Nel caso della demenza vascolare, all’origine del danno neurologico c’è soprattutto il venir meno di un adeguato rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive (in particolare, il glucosio).
Il rischio di sviluppare la demenza vascolare è maggiore in persone con più di 70 anni, specie se uomini, ed è ulteriormente aumentato da condizioni come il diabete, l’ipertensione, gli alti livelli di colesterolo nel sangue, la presenza di patologie cardiovascolari (infarto pregresso, coronaropatie, fibrillazione atriale, ictus, TIA ecc.) e dal fumo.
Sintomi
I sintomi della demenza vascolare senile possono comprendere manifestazioni cognitive e comportamentali, alterazioni della memoria e disturbi motori di varia natura e gravità in funzione del grado di compromissione della circolazione cerebrale e della zona del cervello interessata.
Le alterazioni cognitive e comportamentale più caratteristiche comprendono:
- deficit di memoria e apprendimento;
- problemi di concentrazione;
- difficoltà nel prendere decisioni e nel pianificare attività;
- confusione mentale;
- difficoltà del linguaggio;
- disturbi dell’equilibrio;
- aumento del bisogno di urinare o problemi a controllare lo stimolo;
- agitazione e reazioni impulsive;
- depressione;
- ansia e/o irritabilità;
- vagabondaggio.
Diagnosi
La diagnosi iniziale della demenza vascolare senile a esordio graduale è di tipo clinico e si basa sulla raccolta della storia del paziente (anamnesi), sull’osservazione del suo stato di salute generale e degli atteggiamenti comportamentali, nonché su una serie di prove e test neuropsicologici eseguiti nel contesto di un’accurata visita neurologica.
A supporto della diagnosi clinica, soprattutto per chiarire meglio l’origine dei disturbi e dei sintomi sperimentati, possono essere prescritti a esami neuroradiologici come la TAC e la risonanza magnetica (RM) cerebrali o l’ecografia carotidea, quest’ultima utile per capire se il difetto di circolazione cerebrale è dovuto a un’ostruzione parziale delle carotidi, le arterie che riforniscono di sangue il cervello.
Se la demenza vascolare esordisce dopo un ictus ischemico o un’emorragia cerebrale, la causa è nota a priori e indagini di imaging cerebrale saranno utili per precisare la localizzazione e l’entità del danno neurologico presente.
Tra gli stili di vita
A oggi non esistono terapie in grado di far regredire una demenza vascolare già presente.
Tuttavia, si può cercare di rallentarne l’evoluzione, seguendo uno stile di vita sano (alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura, pesce, cereali integrali, oli vegetali, e frutta secca; attività fisica regolare; pochi alcolici; niente fumo; controllo del peso corporeo) e trattamenti farmacologici indirizzati a ottimizzare il controllo dei principali fattori aggravanti (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, patologie cardiache ecc.).