Cause
La calcificazione anomala che porta alla formazione dello sperone calcaneare è generalmente indotta da un eccesso di sollecitazioni a livello del tallone e, in particolare, a una trazione ripetuta/persistente da parte dei tendini della fascia plantare, tant’è che, a volte, può essere presente anche infiammazione a questo livello (fascite).
Lo sviluppo dello sperone calcaneare si riscontra soprattutto in chi sottopone il piede a stress notevoli e duraturi nell’ambito dell’attività professionale o sportiva (in particolare, corsa, salto, ginnastica artistica, danza ecc.), nelle persone in sovrappeso od obese e in chi presenta anomalie anatomiche o posturali del piede o una predisposizione di altra natura.
Sintomi
Lo sperone calcaneare non causa necessariamente sintomi e può essere trascurato anche per anni.
Il segnale più caratteristico della sua presenza è l’insorgenza di un dolore infiammatorio acuto sotto il tallone quando si è fermi in piedi o si cammina e che si attenua, fino a scomparire, con il riposo. Il dolore può essere così intenso da impedire di appoggiare il tallone e camminare normalmente.
Se è presente anche fascite plantare, si percepisce il classico dolore infiammatorio associato a tensione nella zona centrale della pianta del piede, con ulteriore limitazione della possibilità di camminare.
In genere, la spina calcaneare non è sospettabile all’osservazione esterna, ma a volte la sua presenza può essere segnalata da un ispessimento della pelle del tallone nella zona di appoggio.
Diagnosi
Il primo passo per diagnosticare la presenza di uno sperone calcaneare consiste nel sottoporsi a una visita ortopedica.
In seguito al riscontro dei sintomi e segni tipici, lo specialista richiederà una radiografia, che permetterà di visualizzare natura ed entità dell’alterazione ossea, ed eventualmente un’ecografia per indagare lo stato e il grado di infiammazione dei tessuti molli circostanti.
Tra gli stili di vita
Se la spina calcaneare causa infiammazioni soltanto occasionali che non interferiscono significativamente con le attività quotidiane, gli episodi di infiammazione acuta possono essere gestiti con il riposo del piede per alcuni giorni, l’applicazione di ghiaccio e l’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Gli episodi dolorosi possono, inoltre, essere prevenuti grazie all’uso di plantari conformati che riducono le sollecitazioni a livello del tallone e imparando, con l’aiuto del fisioterapista, esercizi per il piede che permettono di allentare la tensione imposta dai tendini della fascia plantare sul calcagno.
Quando il dolore si ripresenta spesso e/o non è adeguatamente attenuato dalla terapia conservativa, si può ridurre l’infiammazione ricorrendo alle onde d’urto o ad altre terapie fisiche (come laser o ultrasuoni) oppure si può eliminare la spina calcaneare con la chirurgia, dopo aver valutato pro e contro dell’intervento nel caso specifico.