Neuroma di Morton

Il neuroma di Morton consiste nella formazione di un ispessimento del tessuto che circonda un tratto di nervo presente nella pianta del piede, in corrispondenza della zona d’appoggio anteriore (avampiede), generalmente alla base del 3°-4° dito.

Si tratta di una condizione benigna, che può essere curata ed eliminata senza difficoltà, ma che non va trascurata, sia per evitare che il nervo si infiammi e si danneggi eccessivamente sia per ripristinare rapidamente una corretta deambulazione.

Cause

Si ritiene che all’origine del neuroma di Morton ci sia un fenomeno irritativo conseguente a traumi o a sollecitazioni improprie ripetute mentre si cammina o si pratica sport, per lo più correlato all’uso di calzature inadeguate.

A rischiare maggiormente di sviluppare il neuroma di Morton sono le persone che praticano sport come il jogging o l’atletica (varie tipologie di corsa e salto), lo sci e l’arrampicata oppure la danza e le donne che indossano abitualmente scarpe con tacchi alti.

Anche chi presenta alterazioni anatomiche del piede, congenite o acquisite, che portano a caricare l’avampiede in modo improprio possono favorire lo sviluppo del neuroma di Morton.

Sintomi

I primi sintomi del neuroma di Morton ricordano la sensazione di avere un sassolino nella scarpa oppure una piega fastidiosa della calza, sotto la zona centrale dell’avampiede.

Il disagio iniziale, continuando a sollecitare il nervo interessato dal neuroma, diventa ben presto dolore, bruciore o una sensazione di puntura quando si appoggia e si fa pressione sulla parte anteriore del piede, alla base delle dita.

Il dolore può diventare così intenso da impedire di indossare la scarpa e camminare normalmente. Inoltre, il dolore può irradiarsi al 3° o al 4° dito, che possono anche intorpidirsi.

Diagnosi

Guidato dai sintomi caratteristici, il medico può sospettare la presenza del neuroma di Morton attraverso la palpazione dell’avampiede e il riscontro di una formazione a pallina, nella zona centrale, che fa male quando viene schiacciata o mossa.

La conferma che si tratta di neuroma di Morton si ottiene eseguendo una radiografia (che esclude eventuali cause ossee all’origine del dolore) e/o un’ecografia del piede (che visualizza i tessuti molli sani e alterati).

In una seconda fase, essenzialmente nell’ottica di pianificare l’intervento chirurgico di correzione, può essere eseguita anche una risonanza magnetica (RM).

Tra gli stili di vita

Se il neuroma di Morton non causa sintomi significativi e non interferisce con la deambulazione e le attività quotidiane, può essere semplicemente tenuto sotto controllo con l’uso di plantari conformati su misura da inserire nelle scarpe, che permettono di minimizzare le sollecitazioni sul nervo interessato.

Quando dolore, bruciore e sensazione di puntura sotto il piede iniziano a diventare più fastidiosi, si può cercare di ridurre l’infiammazione del nervo attraverso iniezioni locali di corticosteroidi.
Questa strategia può essere eventualmente ripetuta dopo circa 6 mesi, se il dolore ritorna, ma non deve essere usata troppe volte perché può rivelarsi controproducente.

Se le strategie conservative si rivelano inefficaci e il dolore risulta invalidante nella vita quotidiana, si può considerare l’asportazione chirurgica di parte dei tessuti che circondano il neuroma (per “decomprimerlo” e ridurre i sintomi) oppure, in casi estremi, di tutto il nervo interessato dal neuroma.
Questa seconda opzione è generalmente efficace contro il dolore, ma può lasciare una persistente sensazione di intorpidimento al dito che era innervato dal nervo asportato.

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