TAC Tomografia Assiale Computerizzata

La tomografia computerizzata, in sigla TC, ancora spesso chiamata comunemente TAC (tomografia assiale computerizzata) nonostante l’evoluzione della metodica, è un’indagine di imaging che fornisce informazioni strutturali tridimensionali molto dettagliate degli organi interni del corpo umano, avvalendosi dell’utilizzo di radiazioni ionizzanti (raggi X).

Descrizione

Per effettuare la TAC è, innanzitutto, necessario togliere ogni oggetto in metallo o di altro tipo (orecchini, anelli, braccialetti, catenine, occhiali ecc.), spogliarsi e indossare il camice fornito dal personale sanitario.

Quindi, ci si deve sdraiare sul lettino dell’apparato della TAC e mettersi nella posizione indicata dai medici, che dovrà essere mantenuta stabilmente per tutta la durata della valutazione, seguendo con precisione le richieste dei medici in merito alla respirazione. Quando è stata assunta la posizione corretta, il lettino inizia a scorrere, attraversando una struttura simile a una grossa ciambella con il buco, fermandosi a tratti, in corrispondenza delle zone da analizzare.

In questa fase, il cerchio della TAC somministra le radiazioni ionizzanti, mentre speciali sensori acquisiscono i segnali provenienti dai tessuti corporei esaminati; nel farlo, il cerchio ruota su se stesso, per acquisire informazioni in tutte le direzioni dello spazio.

I segnali raccolti vengono trasdotti in impulsi elettrici e inviati a un computer che li integra e li elabora, trasformandoli in immagini tridimensionali, visualizzate sul monitor, che possono essere ulteriormente elaborate per ottimizzarne la risoluzione e fotografate per fissare gli aspetti più interessanti ai fini clinici.

La durata della TAC varia in relazione all’estensione e alla complessità della zona del corpo che deve essere esaminata (encefalo, torace, addome, arti ecc.), nonché al tipo di strumento usato (più nuovo o più datato) e alla capacità del paziente di mantenere la posizione richiesta. In media, la durata complessiva della valutazione è di circa 30 minuti. L’esame è del tutto indolore.

In alcuni casi, per migliorare la capacità diagnostica della TAC è previsto l’uso di un mezzo di contrasto che, a seconda dei casi e degli scopi dell’indagine, dovrà essere assunto per bocca (liquido) oppure iniettato in una vena o inserito nel retto, alcuni minuti prima di sdraiarsi sul lettino dello strumento.

Quando serve

Ormai molto diffusa in pratica clinica, la TAC è considerata una valutazione di 2° livello, da utilizzare quando altre tecniche più semplici, economiche e innocue non permettono di precisare la diagnosi con un sufficiente grado di accuratezza e nella pianificazione di procedure interventistiche.

Una delle principali ragioni che inducono a limitare l’uso della TAC riguarda il fatto che la quota di radiazioni ionizzanti somministrata durante l’esame, pur non dannosa se si considera la singola valutazione, non è trascurabile (pari a circa 30 volte quella utilizzata per l’esecuzione della radiografia) e l’accumulo degli effetti di raggi X somministrati in numerose TC successive, effettuate anche a distanza di anni, potrebbe danneggiare i tessuti dell’organismo e promuovere lo sviluppo di fibrosi o tumori.

Le principali indicazioni all’esecuzione della TC comprendono:

  • diagnosi di malattie muscolari e ossee, come sarcomi, tumori ossei e fratture complesse;
  • precisazione della posizione (e dei rapporti con i tessuti/organi vicini) di un tumore, un sito di infezione o un coagulo di sangue (trombo);
  • pianificazione di una procedura invasiva come un intervento chirurgico delicato o una biopsia;
  • individuazione precisione dell’area in cui è presente un tumore da trattare con radioterapia;
  • individuazione e monitoraggio di tumori, malattie cardiache (angiografia coronarica con TC), noduli polmonari e masse epatiche;
  • valutazione dell’efficacia di specifiche terapie, in particolare quelle antitumorali;
  • individuazione e localizzazione precisa di lesioni ed emorragie agli organi interni.

Avvertenze particolari

Di per sé, la TAC non presenta controindicazioni particolari. Tuttavia, in considerazione dell’uso di radiazioni ionizzanti è importante che le donne in età fertile siano certe di non essere in stato di gravidanza al momento dell’esecuzione dell’esame. Viceversa, benché la dose di radiazioni usata non sia tale da danneggiare il feto, se possibile, è preferibile rimandare la valutazione od optare per una metodica diagnostica alternativa (ecografia o risonanza magnetica).

Il mezzo di contrasto utilizzato per la TAC è generalmente innocuo, ma alcune persone possono sviluppare reazioni di ipersensibilità (con comparsa di prurito e rash cutaneo) o vere e proprie allergie: se si sono già avute esperienze di questo tipo in occasione di esami precedenti con mezzo di contrasto (anche diversi dalla TC) o si è intolleranti o allergici a particolari farmaci, è importante informare il personale sanitario già mentre si fissa l’appuntamento per la TAC.

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