Chirurgia riparatrice dell’anca

In alcuni casi più complicati, soprattutto quando è presente una condizione grave di artrite o anche delle lesioni o ancora in quei casi in cui la chirurgia può intervenire per riparare danni ai tendini, alle cartilagini o ai legamenti, o correggere delle fratture o problemi di artrite, riparando in modo conservativo un’articolazione d’anca compromessa da epifisi femorale, ma in molti altri casi ricorrere alla chirurgia sostitutiva dell’anca (artroplastica dell’anca) può essere un’opzione da considerare.

Vanno comunque considerate da un lato le prospettive di durata della protesi nel tempo e dall’altro quale potrebbe essere la condizione del paziente con un problema d’anca che va aggravandosi.
Le complicanze derivanti da un disturbo dell’anca comprendono difficoltà o incapacità ad una corretta deambulazione, e spesso la necessità di continui trattamenti di farmaci per alleviare il dolore cronico.
Non sono infrequenti dei casi di deformità acquisite dell’anca che si instaurano a seguito del disturbo e del dolore.

Diversi possono essere gli interventi chirurgici per correggere il disturbo d’anca che variano sulla base della tipologia e dell’entità del disturbo.
L’intervento chirurgico si rende necessario in caso di rottura dell’anca, condizione complicata e grave a qualsiasi età per via dei rischi concreti per la vita del paziente.

La rottura dell’anca può avvenire in più modi. Solitamente una frattura dell’anca avviene nella parte sferica dell’osso (il femore) e può localizzarsi in punti diversi. Talvolta la frattura può riguardare l’alveolo o l’acetabolo. Se la frattura si verifica a carico del  collo femorale, la rottura che si produce avviene in prossimità del punto di raccordo in cui la testa dell’osso si congiunge con la sua orbita, comportando gravi rischi di blocco della circolazione sanguigna verso la testa dell’anca, compromettendo la rete dei vasi sanguigni.

Altro tipo di frattura è quella denominata intertrocanterica, che avviene a maggiore distanza dall’articolazione e non compromette la circolazione sanguigna verso il femore.
La frattura intracapsulare va ad interessare le parti che compongono la sfera e l’orbita in cui si muove, può comportare un rischio di compromissione della rete vasale che va ad irrorare la parte sferica dell’osso.

  • la caduta da altezza o a seguito di impatto su una superficie dura.
  • Trauma da incidente stradale, o in caso di investimento o di scontro automobilistico.
  • A seguito dei danni prodotti da una patologia come l’osteoporosi, per effetto della perdita di tessuto osseo.
  • Per i danni causati da una condizione di obesità, che può produrre una pressione eccessiva sull’anca.
  • Vi sono dei fattori di rischio per frattura dell’anca, tra i quali:
  • l’osteoporosi, rischio particolarmente presente nell’etnia asiatica.
  • Il genere femminile, essendo più frequentemente colpite da osteoporosi le donne sono più esposte al rischio di rottura dell’anca.
  • L’età: dopo i 60 anni aumenta il rischio di frattura dell’anca. Con gli anni la densità delle ossa, forza e resistenza possono diminuire, esponendo ossa più deboli al rischio di rottura, complice talvolta anche una diminuita percezione degli ostacoli per problemi di vista e di equilibrio.
  • Una nutrizione insufficiente, nella quale vengono a mancare supporti importanti come malnutrizione come proteine, vitamina D e calcio, condizione che può incrementare il rischio di fratture.
  • I sintomi di un’anca rotta possono includere:
  • dolore dell’anca e all’inguine.
  • La gamba corrispondente all’anca dolente appare più corta rispetto all’altra.
  • impossibilità a caricare la gamba e a camminare.
  • Stato di infiammazione dell’anca e lividi nella zona esterna.
  • Diagnosi di rottura dell’Anca

Anche se all’esame obiettivo risulteranno dei segni evidenti come lividi e gonfiore e talvolta un aspetto deforme della parte coinvolta, la diagnosi potrà essere formulata dopo aver praticato alcuni esami diagnostici di imaging, come radiografie, risonanza magnetica, o tomogrfia comuterizzata.
La risonanza magnetica, diferentemente dai raggi X, è in grado di evidenziare con maggiore precisione e dettaglio le parti dell’anca eventualmente lese.
In aggiunta l’indagine di imaging a mezzo TAC può fornire immagini dettagliate dell’osso, ma nche dei tesuti e dei muscoli attorno al punto di rottura.
Diversi  possono essere gli interventi chirurgici per correggere il disturbo d’anca che variano sulla base della tipologia e dell’entità del disturbo.
L’intervento chirurgico si rende necessario in caso di rottura dell’anca, condizione complicata e grave a qualsiasi età per via dei rischi concreti per la vita del paziente.

  •  I tipi di rottura dell’anca:
  • una frattura dell’anca di solito si verifica nella porzione sferica (femore) dell’articolazione dell’anca e ma può avvenire anche in altri punti. A volte, l’alveolo o l’acetabolo possono fratturarsi.
  • Frattura del collo femorale: questo tipo di rottura si verifica nel femore in prossimità del punto di raccordo tra la testa dell’osso e l’orbita. Una frattura del collo del femore può causare una brusca interruzione della circolazione sanguigna nella parte sferica  dell’anca danneggiando la rete dei vasi sanguigni.
  • Frattura dell’anca intertrocanterica: una frattura dell’anca intertrocanterica si verifica più lontano dall’articolazione e non comporta un blocco circolatorio dei vasi verso il femore.
  • Frattura intracapsulare: questa frattura colpisce le parti della sfera e dell’incavo dell’anca. Può anche causare la rottura dei vasi sanguigni posti in prossimità della sfera.
  • Diverse possono essere le cause di rottura dell’anca:
  • Le potenziali cause includono:
  • caduta su una superficie dura o da una grande altezza.
  • Evento traumatico all’anca, come per un incidente d’auto.
  • Una malattia come l’osteoporosi, per via della perdita di tessuto osseo.
  • L’obesità, in cui la pressione esercitata sulle ossa diventa eccessiva.
  • Alcune persone sono maggiormente esposte al rischio di frattura dell’anca nei seguenti casi:
  • come recidiva di un evento uguale già accaduto, che comporta un considerevole aumento del rischio.
  • Nelle persone di etnia asiatica, il rischio aumenta per la maggiore presenza di osteoporosi.
  • Nelle persone di genere femminile, per la maggiore esposizione all’osteoporosi.
  • Nelle persone di età avanzata, tra le quali dopo i 60 anni più consistente è il rischio di rottura dell’anca, per effeto delle diminuite forza e densità delle ossa, febìnomeno accentuato anche dalle diminuite capacità visive e di mantenimento dell’equilibrio.
  • Nelle persone malnutrite per carenza di nutrienti importanti per la salute delle ossa, come proteine, vitamina D e calcio.
  • I sintomi di un’anca rotta possono includere:
  • dolore nella zona dell’anca e dell’inguine.
  • La gamba interessata è più corta della gamba sana.
  • Incapacità di camminare o di caricare peso o pressione sull’anca e sulla gamba colpite.
  • Infiammazione dell’anca.
  • Lividi.

Un’anca rotta può essere pericolosa per la vita, per cui occorre rivolgersi al medico in caso si sospetti la rottura.

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