Isolarsi, mettersi in disparte, una nuova patologia psichica: Hikikomori

Negli ultimi anni, una particolare forma di grave e prolungato ritiro sociale, denominato hikikomori, ha attirato l’attenzione  soprattutto per il suo  impatto sulla società. Hikikomori è un termine di origine giapponese che significa “isolarsi, mettersi in disparte”. Sebbene non ci sia allo stato un vero e proprio consenso sulla diagnosi di questa patologia, l’hikikomori è definito come una condizione di ritiro sociale accompagnato dal rifiuto di assumere  responsabilità nel campo dell’istruzione, del lavoro e delle amicizie.

Questo tipo di comportamento rappresenta indubbiamente una minaccia per il mercato del lavoro da parte di persone che, senza apparenti motivi,  abbandonano la scuola o che sono incapaci di mantenere un impiego. Inizialmente descritto in Giappone, nell’ultimo decennio l’hikikomori ha attirato l’attenzione a livello globale, con casi descritti in Nord America, Europa e Asia. Sono state effettuate delle indagini epidemiologiche che hanno evidenziato una prevalenza di tale disturbo nella popolazione tra 1 e 2%.

Ancora poco conosciuto in Italia e non riportato nell’ultima edizione del DSM V, l’hikikomori esordisce in adolescenti o giovani adulti, in genere di sesso maschile, e si manifestasi per lo più in presenza di difficoltà scolastiche o di problematiche all’interno della famiglia  o di stress psicosociali, col risultato finale di costringere il soggetto a passare la maggior parte del suo tempo in condizione di isolamento nella sua camera da letto.(Teo, 2010)

In alcuni condizioni tale disturbo è accompagnato da depressione del tono dell’umore o da fobie, tra cui l’automisofobia, paura di sporcarsi, o l’antropofobia, paura dei contati sociali. In altri casi non sono presenti patologie psichiatriche concomitanti. (Teo AR, et al  2015; ; Kato T et Kanba 2017;  Malagón-Amoret al, 2018)

Allo scopo di valutare al meglio questa patologia e di stimarne la  frequenza nelle diverse popolazioni,  anche per la mancanza di criteri obiettivi o di indagini di laboratorio, si è pensato allo sviluppo di un adeguato questionario. In un recente studio sull’argomento, sono stati valutati  399 soggetti  attraverso una serie di  25 domande riguardanti soprattutto la socializzazione e l’isolamento. Tra le domande: preferisco stare lontano da altre persone; trascorro la maggior parte del mio tempo a casa;  le altre persone mi danno fastidio; preferisco di gran lunga stare da solo che con altri; trascorro la maggior parte del mio tempo da solo; ci sono poche persone con cui discutere questioni importanti;  non amo i rapporti sociali.

A detta degli Autori dell’articolo, appartenenti al  Dipartimento di Psichiatria, dell’Università dell’Oregon, Portland, USA: “Il questionario proposto  rappresenta uno strumento di auto-somministrazione potenzialmente utile nella valutazione di un problema di salute mentale relativamente nuovo. Poiché la preoccupazione per il ritiro sociale aumenta, in particolare nelle parti economicamente più sviluppate del mondo occidentale e orientale, questa scala offre un nuovo importante strumento al fine di studiare e capire meglio le persone a rischio per l’hikikomori”.

Fonte

Teo AR et al. Development and validation of the 25-item Hikikomori Questionnaire (HQ-25). Psychiatry Clin Neurosci. 2018 Oct;72(10):780-788. doi: 10.1111/pcn.12691. Epub 2018 Jul 27.

Bibliografia

Teo AR. A. Int. J. Soc. Psychiatry 2010; 56: 178–185.

Kato TA, et al. Soc. Psychiatry Psychiatr. Epidemiol. 2012; 47: 1061–1075.

Teo AR, et al. Psychiatry Res. 2015; 228: 182–183.

Kato T, Kanba S.  Am. J. Psychiatry 2017; 174: 1051–1053.

Malagón-Amor Á1 et al.. Psychiatry Res. 2018 Dec;270:1039-1046.

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