Attacco ischemico transitorio: cosa fare?

L’attacco ischemico transitorio, solitamente, è il campanello d’allarme per l’ictus. un terzo dei TIA si risolve spontaneamente rimanendo un evento confinato, un terzo va incontro a recidiva e un terzo si evolve verso l’ictus. I sintomi si risolvono di solito entro 15 minuti, ma non si protraggono mai oltre le 24 ore. Se il deficit neurologico persiste oltre le 24 ore si parla di deficit neurologico ischemico reversibile.

Entro le 6 ore dall’attacco il paziente deve essere sottoposto ad alcuni accertamenti quali esame neurologico, monitoraggio dei valori pressori, esame del fondo oculare, visita cardiologica ed ECG, esami ematochimici, radiografia del torace, tomografia computerizzata. Se poi il paziente è candidato ad un intervento chirurgico, allora è necessario sottoporlo anche ad altri esami: angiografia, monitoraggio Holter, ecocardiografia, doppler o ecodoppler ed esame del liquor.

Terapia

Il medico dovrebbe assumere un duplice atteggiamento:

  • Identificazione e controllo di eventuali fattori di rischio
  • Profilassi anticoagulante con aspirina

Fonte: Handbook della Guardia Medica a cura di Mediserve

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts