Effetti dell’alimentazione sulla mortalità, una ricerca estesa a livello mondiale

Un nuovo studio internazionale, pubblicato su The Lancet ed effettuato su numeri davvero ingenti e significativi, ha valutato l’impatto della dieta sulle malattie – in particolare tumori, malattie cardiovascolari e diabete – e sulla mortalità tra il 1990 e il 2017 e offre un panorama approfondito sui diversi alimenti “a rischio” consumati in 195 Paesi del mondo. «Mentre gli zuccheri e i grassi sono stati al centro dei dibattiti negli ultimi due decenni – ha dichiarato Christopher Murray della University of Washington la nostra ricerca suggerisce che i principali fattori di rischio alimentari sono l’assunzione elevata di sodio e il basso apporto di alimenti sani, come cereali integrali, frutta, verdura, noci e semi».

In altri termini: ciò che non si mangia è altrettanto importante per la salute globale quanto gli alimenti dannosi che si consumano.

I Paesi con i più elevati tassi di decessi legati all’alimentazione, nell’ordine, risultano l’Uzbekistan (892 morti ogni 100.000 persone) e l’Afghanistan, mentre la mortalità più bassa legata si è registrata in Israele (89 morti ogni 100.000 persone), Francia, Spagna e Giappone.

Lo studio ha rilevato che le diete ad alto contenuto di sale sono tra le principali responsabili di decessi correlati all’alimentazione, seguiti dalla carente assunzione di cereali integrali e dall’insufficiente apporto di frutta e verdura.

In particolare, il basso apporto di cereali integrali è stato valutato come principale fattore di rischio alimentare per morte e malattia in India, Brasile, Pakistan, Nigeria, Russia, Egitto, Germania, Iran e Turchia. Invece, l’assunzione elevata di sodio (oltre tre grammi al giorno) è il principale rischio alimentare per coloro che vivono in Cina, Giappone e Tailandia.  È anche degno di nota il fatto che nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti i principali rischi siano dovuti al consumo di carni rosse, carni trasformate (salumi) e bevande zuccherate, quello che, ormai sempre più spesso, viene definito “cibo spazzatura”.

Anche se molti esperti hanno sottolineato l’alta qualità dello studio, altri ne hanno rilevato i limiti: gli autori hanno infatti ignorato molti fattori importanti, come l’assunzione di alcol e l’esercizio fisico.

GBD 2017 Diet Collaborators. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet. 2019 Apr 3. pii: S0140-6736(19)30041-8.

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