Leggiamo insieme ad alta voce

Leggere ad alta voce ad un bambino, anche molto piccolo, accompagnarlo a scoprire la magia del libro, delle immagini, dei suoni è un regalo, un dono che gli facciamo oltre che un’attività complessa e fondamentale per il suo futuro.

Lo sviluppo di basilari competenze, quali linguaggio, motricità, capacità di relazione, sono il risultato dell’interazione dinamica tra patrimonio genetico, biologico ed ambiente fisico e psico-sociale, già nella vita intrauterina.

Questo processo non è automatico ma avviene in risposta a stimoli sociali ed interpersonali, sulla base delle relazioni e delle opportunità che i genitori e gli adulti di riferimento possono offrire in età molto precoce. Gli effetti di tali esperienze sono duraturi ed influenzano tutto l’itinerario di vita dei bambini. Gli stimoli positivi infatti sono neuro-costruttivi e costituiscono anche una valida difesa all’eventuale esposizione a fattori stressanti o di impedimento per il neuro sviluppo. Gli studi di epigenetica stanno dimostrando come condizioni favorevoli (o non) concorrono ad apportare infinitesimi cambiamenti nel DNA capaci di attivare o disattivare l’interruttore di una certa funzione.

Ad esempio, l’esposizione a costanti ed elevati livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) già durante la gravidanza e nel primo periodo di vita ha delle conseguenze sullo sviluppo ponderale e senso-motorio del bambino, con conseguenti possibilità di difficoltà di attenzione, iperattività ecc

L’apprendimento inizia già nell’utero e, per quanto riguarda il linguaggio, sappiamo che i neonati a termine hanno già memorizzato la voce materna e sono sensibili alle proprietà della lingua madre. Così come sappiamo che lo sviluppo del linguaggio di un bambino dipende da quanto e come la madre abbia parlato, cantato, giocato con la voce per lui e con lui.

Si può iniziare, sin dalla nascita, da ninnenanne, tiritere, poesie e filastrocche per passare poi a libri multisensoriali realizzati con materiali o con inserti diversi da poter leggere con il corpo, a libri cartonati che raffigurano (un’immagine netta per foglio) persone, animali, oggetti familiari che l’adulto nomina e ripete più volte, a brevi e semplici storie legate a routines che scandiscono la giornata, a vere e proprie storie in versi o in prosa ecc. ecc.

Fondamentale è l’interazione ed un’interazione giocosa e gioiosa: fare domande, amplificare le risposte, seguire gli interessi del bambino, incoraggiare il bambino a riconoscere e nominare gli elementi o i personaggi raffigurati sono tutti passaggi essenziali.

Ala luce di queste considerazioni, la lettura ad alta voce (precoce, frequente e di qualità) si configura come un importante strumento che risponde a più esigenze:

  • Favorire il rapporto dedicato ed esclusivo tra genitore e bambino, quindi il rapporto affettivo e l’attaccamento sicuro, condizione essenziale per la crescita delle competenze in tutti i campi.
  • Contribuire a creare un ambiente, costituito dal libro e dal genitore, allettante per il bambino, in cui c’è piacere, scambio e partecipazione
  • Facilitare quello che sarà un compito faticoso (imparare a leggere) che è una condizione alla base del successo formativo globale di un individuo e che dipende sia dalle doti del bambino, sia dall’ambiente familiare, sia dall’epoca di inizio, dalla frequenza e regolarità della lettura stessa.
  • Stimolare e sviluppare la capacità di ascolto, nonché i circuiti neurali di comprensione della narrazione e di mental imagery, cioè della capacità di “vedere” quanto si sta ascoltando. Siamo nell’ambito della immaginazione, del gioco, della creatività, della capacità di astrazione, di tutta quell’area di competenze cioè che caratterizza specificatamente la mente umana.
  • Potenziare, attraverso l’esercizio alla comprensione narrativa in età precoce, l’attivazione di circuiti neurali situati nel lobo frontale che regolano funzioni quali pianificazione, controllo dell’attenzione, esecuzione, scelta delle strategie.

Da anni ormai è in piedi il progetto “Nati per Leggere”, a cui partecipano Aziende Ospedaliere, ASL, Biblioteche e che ha come scopo la sensibilizzazione, la stimolazione, l’esercitazione dei genitori  a leggere ai loro figli, con una funzione anche di contrasto sociale alle disparità, dal momento che

“Povero è soprattutto il bambino cui non vengono date opportunità di crescere: cognitivamente, emotivamente e socialmente prima ancora che fisicamente….  La vera povertà è la deprivazione di relazioni buone e di opportunità educative. Perché è questo, soprattutto, che tarpa le ali. È più “povero” un bambino i cui genitori dispongono di un buon reddito ma che viene lasciato solo davanti alla tv con le patatine che un bambino con genitori privi di mezzi ma amorevoli e attenti ………..”( G.Tamburlini, EPIGENETICA DELLA POVERTÀ (OVVERO: LE MOLECOLE DELLA SFIGA), Medico e Bambino 10/2014)

Bibliografia

P.Causa, LA LETTURA AD ALTA VOCE Lo sviluppo delle competenze che costituiscono la capacità di leggere, Oltre lo Specchio, Medico e Bambino 9/2002

  1. Panza, Nati per Leggere e lettura dialogica: a chi e come, Nati per Leggere n. 2 / 2015, Quaderni acp – www.quaderniacp.it
  2. Tamburlini, Interventi precoci per lo sviluppo del bambino: razionale, evidenze, buone pratiche, Medico e Bambino 4/2014

G.Tamburlini, EPIGENETICA DELLA POVERTÀ (OVVERO: LE MOLECOLE DELLA SFIGA), Medico e Bambino 10/2014

G.Tamburlini, Lettura condivisa in famiglia e sviluppo del cervello nel bambino, Medico e Bambino 8/2015

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