Medicine troppo costose, gli italiani rinunciano alle cure mediche

Nel 2018 circa 539mila italiani non si sono potuti permettere delle cure mediche e dei farmaci adeguati perché non avevano un reddito sufficiente. Il numero sale incredibilmente a 13 milioni se parliamo di persone che hanno diminuito le loro visite, e tutto questo è documentato sul Rapporto 2018 promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch, “Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci”.
I numeri nel rapporto mostrano una inquietante verità: la povertà e le diseguaglianze in Italia aumentano sempre più, ed hanno un impatto anche sulla salute. L’esempio è che le famiglie povere usano il 2,5% della propria spesa totale per ricevere cure mediche, contro il 4,5% (quasi il doppio) di una famiglia normale.

Un altro dato preoccupante è che, dovendo tagliare le spese per le proprie cure mediche, sempre più famiglie utilizzano la propria spesa sanitaria quasi esclusivamente per l’uso di medicinali, perché le spese per le prevenzioni vengono ridotte drasticamente. Il caso dei servizi odontoiatrici è dimostrativo: le famiglie povere spendono circa 30€ l’anno contro gli oltre 300€ del resto degli italiani.
L’insistenza di voler risparmiare a tutti costi, perfino sulla salute, è un’usanza che sta prendendo piede nel nostro Paese ed è confermato dai dati provenienti dal triennio 2014-16: le famiglie benestanti hanno potuto aumentare la loro prevenzione con accertamenti e visite, mentre le famiglie povere sono sempre andate sul risparmio, riputando “non urgenti” o “non necessarie” varie cure.

Sono stati registrate anche varie anomalie per quanto riguarda il numero di decessi, come afferma Gian Carlo Blangiardo, demografo dell’Università di Milano Bicocca e prossimo presidente in pectore dell’Istat: “Dal più recente bilancio demografico diffuso dall’Istat, nel 2017 i morti, in Italia, sono stati 649mila, 34mila in più rispetto al 2016. Nel 2015, i morti sono stati 50mila in più rispetto al 2014. Nell’ultimo secolo, solo nel corso della seconda guerra mondiale (1941-44) e nel 1929 si registrano picchi analoghi”. Infine è intervenuto Sergio Daniotti, il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, che ha detto la sua sulla spesa degli italiani per le cure mediche: “Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere. I dati pubblicati quest’anno nel rapporto sulla Povertà Sanitaria dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni”.

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