Qual è la differenza tra pancreatite acuta e pancreatite cronica?

Il pancreas ha un ruolo importante nella digestione degli alimenti. Patologie a carico del pancreas, sia acute che croniche, possono creare inevitabili problemi sia in dietetica che in nutrizione artificiale. Il pancreas esocrino secerne tra 1500 e 3000 ml/die di liquido a pH alcalino contenente almeno 20 enzimi che rappresentano la principale componente della digestione. Questa funzione è regolata dal sistema nervoso autonomo, da entero-ormoni, dall’insulina e dai Sali biliari.

Pancreatite acuta

Le cause di questa patologia sono tantissime, ma le più frequenti sono la calcolosi colecistica, l’alcolismo e la ipertrigliceridemia. La pancreatite acuta nella maggior parte dei casi è una patologia reversibile che non porta effetti patologici all’organo pancreatico. L’intervento clinico-nutrizionale prevede un periodo iniziale di nutrizione parenterale finalizzato al riequilibrio idro-elettrolitico e al contenimento del catabolismo proteico. Successivamente è possibile prevedere la nutrizione enterale, ricorrendo al sondino naso-digiunale e integratori completi per os e quindi ad un’alimentazione semiliquida.

Pancreatite cronica

In questo caso si tratta di un danno definitivamente irreversibile del pancreas, caratterizzato da dolore addominale, diabete mellito e steatorrea. Le cause principali sono collegate alle abitudini alimentati abnormi. La sintomatologia che condiziona la ridotta assunzione di alimenti è rappresentata da dolore addominale e da diversi disturbi della digestione. L’impiego regolare di preparazioni a base di enzimi pancreatici porta ad un miglioramento della steatorrea. L’obiettivo in questa forma di pancreatite è quello di prevenire l’instaurarsi della malnutrizione.

Fonte: Manuale di dietetica e nutrizione clinica di Franco Contaldo e collaboratori

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts