Terapia al testosterone, migliora il sesso ma rischia il cuore

Mantenere la virilità può diventare una bella spinta per l’autostima, ma secondo una ricerca scientifica tutto questo è dannoso per un altro importante organo: il cuore.

Lo studio che ha coinvolto un campione di oltre 15.400 uomini nel Regno Unito, ha scoperto che la terapia con il testosterone – spesso prescritta per mantenere una vita sessuale attiva – porta gli uomini ad avere il 21% in più di probabilità di avere un infarto o un ictus.

I problemi cardiaci con l’avanzare dell’età sono purtroppo una faccenda normale con lo stile di vita molto stressante e rapido che è oggi insito nella nostra cultura. Con la terapia al testosterone c’è inoltre un effetto negativo che si accumula allo stress già subito normalmente dal nostro cuore.

I partecipanti al test avevano un’età non inferiore ai 45 anni e bassi livelli di testosterone, che in medicina è uno stato definito come ipogonadismo. Il testosterone viene alzato ‘artificialmente’ attraverso la terapia, ma al contempo – secondo le risultanze degli esami – ciò contribuisce alla formazione di più coaguli di sangue. La formazione di piastrine aumenta il rischio di problemi cardiaci diffusi.

I risultati sono stati pubblicati; vengono mostrati anche diversi effetti collaterali immediati come

Un altro rischio potenziale è uno. Insomma, a letto si può essere ancora leoni, ma se poi il cuore fa crac non è davvero valsa la pena.

Migliorare le performances sessuali ma senza mettere a rischio il cuore

A persone con un basso livello di testosterone in relazione all’età cronologica (condizione che in medicina viene definito ipogonadismo) può essere prescritta, per un miglioramento delle performances sessuali, una terapia a base di testosterone. Questa terapia però può essere pericolosa.

Uno studio svolta dalla McGill University di Montreal e pubblicato sulla rivista ‘The American Journal of Medicine’  evidenzia come l’assunzione di testosterone può comportare un aumento del 21% di rischio di infarto o ictus.

La ricerca è stata condotta su 15.400 uomini di età superiore ai 45 anni e con bassi livelli di testosterone. Dai risultati emerge che un innalzamento “artificiale” (tramite la terapia) del testosterone aumenta il numero delle piastrine, la formazione cioè di coaguli di sangue, e quindi il rischio di problemi cardiaci che, come si sa, sono connessi con l’avanzare dell’età e con uno stile di vita stressante.

Nello studio vengono evidenziati anche altri effetti collaterali, quali: gonfiore al petto e alle caviglie, apnea notturna, acne e, non ultimo, stimolo a sviluppare cellule tumorali della prostata.

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