Incendi in Campania: alcune regole da rispettare per salvaguardare la nostra terra

Quella che sta trascorrendo è letteralmente un’estate di fuoco. Purtroppo però questa definizione non si riferisce solo al caldo torrido e alle temperature in continuo aumento che non danno tregua alla popolazione, soprattutto quella del Sud Italia. Infatti nell’ultimo mese la Campania (in misura maggiore, ma non solo) è stata interessata da un elevatissimo numero di roghi che hanno devastato il territorio e inflitto danni gravissimi sia all’ambiente sia a decine di famiglie costrette a lasciare per cautela la propria abitazione, così come molti commercianti e ristoratori hanno dovuto chiudere momentaneamente le proprie attività, proprio nel periodo di maggior guadagno. Molte delle cause purtroppo sono di natura dolosa. Si tratta di incendi appiccati volutamente da individui, a volte per scherzo (stupidamente), altre per chiaro intento di apportare danni al territorio.

Gli incendi sul Vesuvio

Uno dei più devastanti e sul quale si è concentrata gran parte dell’opinione pubblica è stato senz’altro il rogo del parco nazionale del Vesuvio. Le fiamme si sono protratte per svariati giorni, interessando chilometri e chilometri di terreno, partendo proprio dalle pendici del Vesuvio. Il danno è incalcolabile, centinaia di ettari di vegetazione andati distrutti, nubi di fumo infinite che dal Vesuvio si sono diffuse nei paesi vicini inquinando l’aria e recando ingenti danni alla salute della popolazione. Come se non bastasse, non si contano i corpi carbonizzati della fauna del parco, la quale non è riuscita a salvarsi dagli incendi.

Alcune abitazioni di Torre del Greco ed Ercolano sono state evacuate in via precauzionale. Le aree più colpite sono Valle delle Delizie, Ottaviano, Ercolano, Cappella Bianchini, Boscotrecase, Torre del Greco, per un totale di circa 700 interventi da parte del corpo dei vigili del fuoco nella regione, che incessantemente e con l’aiuto di canadair ha lavorato senza sosta per interi giorni per riuscire a domare le fiamme. La natura di molti dei roghi è sicuramente dolosa e grazie alle indagini sono già partiti i primi arresti. Si continua però ad indagare sulle motivazioni di questi gesti e su nuovi indizi che potrebbero portare ad ulteriori fermi.

Accorgimenti precauzionali

I danni procurati al territorio sono elevatissimi. L’ambiente ha ricevuto un colpo durissimo e che si ripercuoterà inevitabilmente per via indiretta anche sulla popolazione. E’ importante quindi diffondere delle regole comportamentali affinché eventi del genere restino quanto più rari ed isolati, per salvaguardare la bellezza e la salute del nostro territorio, per il benessere sia di noi stessi che delle future generazioni, che erediteranno il nostro lascito ambientale. Ecco di seguito alcuni consigli fondamentali:

  • Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi: possono incendiare l’erba secca.
  • È proibito e pericoloso accendere il fuoco nel bosco. Usa solo le aree attrezzate e non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento.
  • Se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca: la marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba secca.
  • Non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive: sono un pericoloso combustibile; getta i rifiuti negli appositi contenitori.
  • Non lasciare bottiglie o frammenti di vetro nel bosco: con il sole possono trasformarsi in potenziali accendini.
  • Per eliminare stoppie, paglia ed erba non usare il fuoco: usa il falcetto.
  • Non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, i residui agricoli: in pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.
  • Nelle zone più esposte agli incendi, attorno alle abitazioni e ai fabbricati, pulisci il terreno dalla vegetazione infestante e dai rifiuti facilmente infiammabili.
  • Denuncia chi accende fuochi in aree pericolose.

Ovviamente sono di importanza fondamentale tutti quegli enti, statali o di volontariato, che presiedono al controllo e alla salvaguardia del territorio al fine di prestare soccorso alle popolazioni colpite da queste calamità o ad evitare che eventi del genere possano ripetersi. Un esempio è l’ottimo lavoro di controllo svolto dai volontari della Sorveglianza Aerea Territoriale.

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