Nuovo test individua il tumore della cervice uterina nel 100% dei casi

Un nuovo test per diagnosticare il tumore della cervice uterina, sviluppato dai ricercatori della Queen Mary University di Londra, ha mostrato una percentuale di successo del 100%, superando in modo significativo gli esami diagnostici che sono attualmente utilizzati, come il Pap test e il test Hpv.

L’Hpv, noto anche come papillomavirus umano, è responsabile della stragrande maggioranza dei casi di tumore cervicale in tutto il mondo ed è trasmesso soprattutto attraverso l’attività sessuale. Ne esistono oltre cento tipi diversi, e una piccola parte di questi è causa riconosciuta di cancro.

Il Pap test è l’esame diagnostico più tradizionale e comporta il prelievo di un campione di cellule dalla cervice e il loro esame al microscopio; è in grado di individuare in modo rapido e precoce la presenza di alterazioni, comprese quelle che possono dipendere da un tumore al collo dell’utero. Anche l’attuale test Hpv consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero e rileva la presenza del virus piuttosto che il reale rischio di sviluppare un tumore: è più efficace del Pap test, ma l’Hpv spesso non causa alcun problema, quindi molte donne che risultano positive subiscono uno stress del tutto inutile.

Nessuno delle due metodiche è però efficace al 100%.

Il test sviluppato dai ricercatori londinesi è stato messo alla prova con uno studio clinico randomizzato condotto in Canada su 15.744 donne di età compresa tra 25 e 65 anni e il risultato è stato clamorosamente positivo, con l’individuazione di tutti e otto i tipi di tumori cervicali invasivi che si sono sviluppati nelle donne, mentre il Pap-test ne ha rilevati solo un quarto e il test Hpv la metà.

I risultati sono stati pubblicati sull’International Journal of Cancer, in cui si specifica che il nuovo test si avvale delle conoscenze sull’epigenetica: invece di analizzare i cambiamenti del codice genetico si focalizza sulle modalità con cui i geni sono espressi, ossia quando si “accendono” invece di rimanere inattivi.

«Si tratta di uno sviluppo enorme – ha dichiarato il coordinatore dello studio Attila Lorincz – non solo siamo stupiti dal modo in cui questo test rileva il cancro cervicale, ma è la prima volta che qualcuno ha dimostrato il ruolo chiave dell’epigenetica nello sviluppo di un importante tumore solido».

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