Soffio al cuore

Il “soffio al cuore” non è di per sé una patologia, ma soltanto il segnale che il sangue all’interno del cuore fluisce troppo in fretta o in modo “disordinato”, producendo un rumore caratteristico che viene riconosciuto dal medico quando ausculta il torace con lo stetoscopio.

Cause

All’origine del “soffio al cuore” possono esserci molte cause, di tipo congenito (ossia alterazioni presenti fin dalla nascita) o acquisite nel corso della vita.
Tra le prime, la principale riguarda l’imperfetta chiusura della parete che separa l’atrio destro dall’atrio sinistro (setto interatriale), che di norma si completa poco dopo la nascita.
Analogamente, può insorgere soffio al cuore in presenza di pervietà del setto intraventricolare.

Le principali condizioni acquisite che possono causare la comparsa di “soffio al cuore” sono le valvulopatie, ossia difetti di struttura o funzionamento delle valvole cardiache, indispensabili per supportare e orientare in modo unidirezionale il flusso del sangue all’interno del cuore (come insufficienza della valvola mitrale, della valvola aortica o della tricupisde oppure stenosi della valvola aortica o delle valvole polmonari).

Anche le condizioni cardiache (tachiaritmie di varia origine) o extra-cardiache (ipertiroidismo, febbre elevata, anemia, assunzione di farmaci o sostanze cardiostimolanti ecc.) che determinano un’accelerazione del battito cardiaco, in genere, portano all’insorgenza di “soffio al cuore”.

Esiste anche una forma “benigna” di “soffio al cuore” che può riguardare i neonati e i bambini più piccoli a causa della più elevata frequenza cardiaca, fisiologicamente presente nei primi anni di vita.
In genere, questo tipo di “soffio al cuore” scompare da solo con la crescita.

Disturbi e sintomi

Il “soffio al cuore” è in sé un sintomo che il flusso del sangue all’interno del cuore è alterato o accelerato.
Altri disturbi e sintomi saranno legati alla specifica patologia cardiaca o extra-cardiaca all’origine del soffio stesso.

Diagnosi

Il “soffio al cuore” viene riscontrato dal medico attraverso la semplice auscultazione del battito cardiaco con lo stetoscopio.

Per risalire alle cause del “soffio al cuore” e pianificare le scelte terapeutiche successive vanno eseguite indagini strumentali in grado di studiare il ritmo di contrazione e il flusso del sangue all’interno del cuore come l’elettrocardiogramma (ECG), l’ecocardiogramma o l’ecocolordoppler, la TAC o la risonanza magnetica (RM) cardiache.

Trattamenti

Il trattamento del “soffio al cuore” dipende dalla specifica patologia cardiaca o extra-cardiaca che lo sostiene e, a seconda dei casi, potrà prevedere l’assunzione di farmaci (per esempio, per normalizzare la frequenza cardiaca in presenza di tachiaritmie o la funzionalità tiroidea in caso di ipertiroidismo) oppure il ricorso all’intervento chirurgico (per esempio, per chiudere un setto interatriale o intraventricolare aperto oppure per riparare o sostituire una valvola cardiaca difettosa).

Il “soffio al cuore” che si riscontra frequentemente nei primi anni di vita, nella maggior parte dei casi, non richiede trattamenti particolari e scompare spontaneamente con la crescita.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts
Read More

Jet lag

Il jet-lag è un disturbo del sonno che interessa chi viaggia attraversando almeno 3-4 fusi orari, verso ovest o verso est, dovuto principalmente al temporaneo venir meno della sincronizzazione tra orologio biologico interno (ritmo circadiano) e variazioni della luce ambientale nelle diverse ore del giorno.
Read More

Varicocele

Il varicocele è una malformazione venosa che deriva dalla perdita di tono ed elasticità delle vene che raccolgono il sangue dal testicolo e lo trasportano verso l'alto, nei grossi vasi venosi presenti nell'addome.
Read More

Carie

La carie dentale è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto e dentina) che produce piccole aperture o buchi.
Read More

Trauma cranico

Un trauma cranico, detto anche "concussione" in termini medici, consiste nello scontro violento della testa contro una superficie dura o, viceversa, di un oggetto contundente contro la teca cranica e/o il volto.