IPERPLASIA PROSTATICA

Iperplasia prostatica

La prostatite è un’infiammazione della prostata. Sarebbe opportuno chiamarla uretroprostatite in quanto il primo tratto di uretra, attraversando la prostata, viene coinvolto dall’infiammazione.

Iperplasia prostatica: notizie generali 

Le cause della prostatite sono molteplici e spesso concomitanti, anche se, all’atto dell’insorgere della sintomatologia, possono essere difficili da riconoscere. Queste cause vanno dai disordini intestinali alle abitudini alimentari, dalle abitudini minzionali alle pratiche sessuali. È importante ricordare che i batteri che causano la prostatite sono normalmente presenti nella flora intestinale e da qui provengono a colonizzare le vie seminali. Quali sono i sintomi della prostatite?

  • dolore sovrapubico
  • dolore perineale: ai testicoli e/o all’ano
  • glande urente
  • dolore irradiato alla faccia interna della coscia
  • aumento della frequenza minzionale
  • urgenza, necessità impellente di urinare con, talvolta, incontinenza da urgenza
  • bruciore e/o dolore durante la minzione
  • senso di incompleto svuotamento
  • sangue nello sperma

Iperplasia prostatica: problemi emotivi e fisici

La diagnosi di prostatite comporta inevitabilmente in ciascun paziente un trauma interiore, emozionale, che non deve essere sottovalutato. Il paziente riferisce sintomi che interessano la sfera urogenitale e che alterano la qualità della vita, sociale e sessuale. Vi sono quattro principali errori da evitare:

  • Non tenersi tutto dentro
  • Non abbattersi inutilmente
  • Non nascondere il problema
  • Non avere timore a riferire al proprio urologo sintomi urinari e sessuali

Iperplasia prostatica: attività fisica ed alimentazione

Per aiutare a ridurre i sintomi causati dall’infiammazione della prostata, bisognerebbe cercare di:

  • diminuire il consumo di bevande nelle ore serali
  • anticipare l’orario di assunzione di farmaci con attività diuretica (che determinano cioè un aumento della produzione di urina), per evitare di doversi alzare durante la notte per urinare
  • limitare l’uso di alcol e caffeina, aumentando la produzione di urina, possono irritare la vescica e peggiorare i disturbi
  • ridurre l’uso di farmaci decongestionanti e di antistaminici, questi medicinali contribuiscono a restringere il fascio dei muscoli, situati intorno all’uretra, che controlla il flusso di urina rendendo più difficile la sua emissione
  • cercare di urinare appena si ha lo stimolo, un’attesa molto lunga potrebbe sollecitare troppo il muscolo della vescica e causare danni
  • provare a urinare a intervalli regolari, ogni quattro-sei ore durante il giorno. Ciò può essere particolarmente utile in caso di grave frequenza e urgenza dello stimolo di urinare
  • seguire una dieta sana, l’obesità, infatti, è associata all’ingrossamento della prostata
  • rimanere attivi, l’inattività fisica contribuisce alla ritenzione urinaria. Anche una piccola quantità di esercizio fisico quotidiano può aiutare a ridurre i problemi causati dalla ipertrofia prostatica

Iperplasia prostatica: l’uso appropriato dei farmaci e dei trattamenti

Farmaci giusti nel modo giusto! Una terapia corretta può portare a risultati molto deludenti se non si rispettano regole ben precise:

  • attenersi scrupolosamente alle indicazioni dello specialista urologo.
  • evitare ogni forma di “autoprescrizione” o “automedicazione”.
  • segnalare prontamente la comparsa di possibili effetti collaterali.
  • non ridurre o aumentare le dosi dei farmaci prescritti di propria iniziativa.
  • leggere attentamente il foglietto illustrativo di ciascun farmaco discutendo eventualmente con il proprio medico eventuali dubbi o perplessità.
  • non modificare l’orario o la modalità di assunzione dei farmaci rispetto al programma concordato.
  • informare l’urologo della eventuale somministrazione di altri farmaci prescritti per la cura di malattie concomitanti, dal momento che tali farmaci potrebbero interferire con la terapia dell’ipb

Benché gli antibiotici non aiutino a trattare una prostatite non batterica, l’urologo li può prescrivere, soprattutto inizialmente, fino ad escludere totalmente un’infezione batterica. L’urologo potrà inoltre ricorrere a:

  • silodosina (urorec®)
  • inibitori della 5-alfa reduttasi, come finasteride (proscar®) e dutasteride (avodart®),
  • farmaci anti-infiammatori non steroidei (fans), come aspirina, ibuprofene,
  • glicosaminoglicani, come la condroitina solfato,
  • rilassanti muscolari, come ciclobenzaprina (flexiban®) e clonazepam (rivotril®)
  • neuromodulatori come amitriptilina, nortriptilina (larozyl®) e pregabalin (lyrica)

Trattamenti alternativi (da valutare sempre preventivamente con lo specialista) possono consistere in:

  • bagni caldi, chiamati bagni derivativi;
  • riscaldante locale, tramite borse d’acqua calda o cuscinetti termici;
  • esercizi di kegel, che prevedono la contrazione e il rilassamento dei muscoli che trattengono l’urina nella vescica e quest’ultima nella sua posizione corretta. sono noti anche come esercizi muscolari pelvici;
  • rilassamento miofasciale, ossia pressione e allungamento, talvolta con raffreddamento e riscaldamento, di muscoli e tessuti molli della parte inferiore della schiena, della regione pelvica e delle cosce. questa tecnica è nota anche come rilassamento dei trigger point miofasciali;
  • esercizi di rilassamento;
  • biofeedback;
  • fitoterapia con estratti come la quercetina, il polline d’api e la serenoa repens (permixon®, saba®)

Iperplasia prostatica: comunicare in modo efficace

Una buona comunicazione medico/paziente è un obiettivo ideale ma non facile da raggiungere. Empatia, tempo ed una adeguata formazione sono ingredienti indispensabili per realizzarla. Nei soggetti fragili, nei pazienti anziani specie con prostatite è indispensabile coinvolgere familiari, amici ed operatori sanitari nella messa a punto del complesso ed articolato percorso, finalizzato al miglioramento della qualità della vita del paziente. Una comunicazione efficace con la famiglia è infine utile in tutti quei casi nei quali il paziente non sia in grado di comprendere adeguatamente il rapporto rischi/benefici della malattia. Nelle persone anziane ed in presenza di disturbi della sfera cognitiva, il coinvolgimento dei familiari dovrà riguardare anche la somministrazione della terapia e la verifica che non vi siano errori o confusione nelle dosi e nella modalità di assunzione dei farmaci

Iperplasia prostatica: Prendere decisioni sui trattamenti in riferimento alle informazioni ricevute e risolvere i problemi correlati alla malattia 

Informare, istruire, addestrare, educare!

Le prime tappe di un percorso assistenziale in un paziente con artrite reumatoide dovrebbero prevedere la preliminare messa a punto di un corretto ed articolato schema di terapia da parte dello specialista. Nei soggetti che non hanno ben compreso la potenziale portata dei problemi causati dalla malattia, si dovrà dedicare il massimo impegno al rafforzamento della motivazione al rispetto dello schema di trattamento. Troppo spesso capita di dover prendere atto che, per un evidente difetto di comunicazione, molti pazienti sospendono la terapia correttamente impostata per avventurarsi in esperienze di altra medicina, con risultati inevitabilmente disastrosi

Iperplasia prostatica: Riposo notturno 

Dormire bene! La prostatite si caratterizza per l’accentuazione notturna e mattutina dei sintomi. Ciò comporta una alterazione della quantità e qualità del sonno con effetti negativi che si ripercuotono anche nell’arco della giornata in termini di astenia e senso di affaticamento e facile stancabilità. Si può migliorare la qualità e la quantità del sonno con una serie di utili consigli:

  • modificare l’orario di assunzione dei farmaci ad azione anti-infiammatoria, per evitare che il dolore notturno impedisca o interrompa il sonno.
  • evitare caffè e tè dopo le quattro del pomeriggio.
  • evitare a cena cibi che comportino una digestione laboriosa, che interferisce con il sonno.
  • andare a letto solo quando si ha sonno.
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