Insufficienza renale cronica

Insufficienza renale cronica (dialisi, dieta aproteica)

Si definisce insufficienza renale cronica (IRC) la sindrome caratterizzata dal lento e progressivo decadimento della funzione renale, indipendentemente dalla causa.

Insufficienza renale cronica: notizie generali

Si definisce insufficienza renale cronica (IRC) la sindrome caratterizzata dal lento e progressivo decadimento della funzione renale, indipendentemente dalla causa. I 10 segni e sintomi che la National Kidney Foundation indica come campanelli d’allarme di una possibile malattia renale sono:

  • Stanchezza, diminuzione dell’energia per affrontare la giornata e difficoltà di concentrazione.
  • Disturbi del sonno.
  • Pelle secca e prurito.
  • Necessità di urinare più spesso.
  • Presenza di sangue nelle urine.
  • Formazione di schiuma nelle urine.
  • Gonfiore attorno agli occhi.
  • Ritenzione idrica e accumulo di liquidi a livello di piedi e caviglie.
  • Diminuzione di appetito.
  • Crampi muscolari.

L’insufficienza renale cronica è in genere il risultato di una malattia a monte, in grado di causare progressivamente nel tempo danni irreparabili ai reni; si stima che circa il 10% della popolazione mondiale sia interessato da un problema di insufficienza renale cronica, che nella maggior parte dei casi è sconosciuta al paziente. La pressione alta e il diabete sono le due patologie che più comunemente (due pazienti su tre) spiegano un danno renale così grave, per le complicazioni causate a livello del microcircolo.

La malattia renale cronica è definita come “una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi” ed è classificata in 5 stadi di crescente gravità: 

STADIO 1: segni di danno renale con funzione normale o aumentata (gfr > 90 ml/min)
STADIO 2: segni di danno renale e lieve compromissione funzionale (gfr tra 60 e 89 ml/min)
STADIO 3: riduzione funzionale moderata (gfr tra 59 e 30 ml/min)
STADIO 4: compromissione funzionale grave (gfr tra 29 e 15 ml/min)
STADIO 5: insufficienza renale terminale (gfr < 15 ml/min o paziente in terapia sostitutiva con dialisi)

Insufficienza renale cronica: Problemi emotivi e fisici

La diagnosi di IRC comporta inevitabilmente in ciascun paziente un trauma interiore, emozionale, che non deve essere sottovalutato. La malattia cronica renale si accompagna spesso a difficili vissuti emotivi e a conseguenti fatiche nello svolgimento della propria vita quotidiana – anche sul piano relazionale – che possono aggravare ulteriormente il disagio della persona. A cambiare c’è la percezione di sé, le persone coinvolte mutano le proprie abitudini e i rapporti interpersonali; la quotidianità è scandita da nuovi ritmi; capita che si arrivi all’abbandono del lavoro. Vi sono quattro principali errori da evitare:

  • non tenersi tutto dentro!
  • non abbattersi inutilmente!
  • non nascondere il problema!

Insufficienza renale cronica: Attività fisica ed alimentazione

Una corretta alimentazione può essere efficace sia nelle forme di malattia renale cronica iniziale sia quando si è stabilita una vera e propria insufficienza renale cronica.

Gli obiettivi della dietoterapia nella fase preventiva sono:

  • mantenimento o raggiungimento del peso ideale. Fondamentale per non sottoporre i reni ad un eccessivo carico di lavoro
  • riduzione dell’assunzione di sodio e di alimenti che lo contengono per mantenere stabile e sotto controllo la pressione arteriosa
  • prevenzione o trattamento di eventuali dislipidemie come colesterolo e trigliceridi alti
  • aiuto nel controllo dei livelli di glicemia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2

Nelle fasi più avanzate della patologia, la dietoterapia può essere d’aiuto anche nel:

  • ridurre l’apporto proteico per evitare un sovraccarico di scorie azotate che il rene non è più in grado di eliminare in maniera efficiente e un “superlavoro renale”
  • ridurre l’apporto di quei sali minerali come sodio, potassio e fosforo che il rene fatica a eliminare e che si accumulano nel sangue, con aumentato rischio di creare aritmie cardiache e altre conseguenze pericolose sulla salute evitare al contempo che una dieta eccessivamente ristretta possa causare uno stato di malnutrizione

Alimenti non consentiti

  • Alcolici e superalcolici
  • Per ridurre il sodio
  • Dadi per brodo, estratti di carne
  • Alimenti in salamoia, sotto sale, sott’olio (capperi, olive, carni o pesci in scatola)
  • Margarina, maionese, senape, altre salse
  • Latte in polvere
  • Snack salati, noccioline, pop-corn
  • Per ridurre il fosforo
  • Insaccati in genere ed affettati
  • Formaggi ad esclusione di ricotta e mozzarella
  • Cioccolato
  • Lievito di birra
  • Frattaglie (fegatini, rognone, cuore, cervello, ecc…) e le carni grasse: agnello, oca, anitra, gallina, selvaggina.
  • Tuorlo d’uovo
  • Legumi secchi
  • Frutta secca

Alimenti consentiti con moderazione

  • Sale. E’ buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura e limitare il consumo di alimenti che
  • naturalmente ne contengono elevate quantità (alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia). Il sale
  • comune non deve essere sostituito con i “sali dietetici” perché ricchi in potassio.
  • Vino cc 100 a pranzo e cc 100 a cena oppure birra cc 150 a pranzo e cc 150 a cena, previa autorizzazione del medico.
  • Caffè. Limitare il consumo, se il medico non lo vieta del tutto, a due tazzine al giorno.
  • Miele, marmellata, zucchero. Privi di fosforo ma da consumare con moderazione per il contenuto di zuccheri semplici.
  • Per ridurre il sodio
  • Pizza, pane, cracker e i grissini.
  • Per ridurre il fosforo
  • Latte, yogurt, panna
  • Pasta, riso, orzo
  • Legumi freschi
  • Cioccolato
  • Pesce
  • Formaggi freschi come ricotta e mozzarella

Alimenti consentiti e consigliati

Pasta, pana, riso. Il pane può essere sostituito con grissini senza sale o fette biscottate senza sale. Alimenti aproteici appositamente prodotti senza proteine, che possono migliorare la palatabilità della dieta come pane, pasta, riso, farina, crackers, fette biscottate, biscotti, e consentire porzioni più accettabili di pietanze che contengono proteine animali. Questi alimenti sono disponibili anche nei supermercati. Carne, tutti i tipi ad eccezione di quelle molto grasse. Scegliere le parti più magre e meno venate. La pelle del pollame deve essere scartata.

Pesce, fresco o surgelato ad eccezione delle varietà grasse. Il pesce fresco deve essere lavato in abbondante acqua corrente, perché talora viene conservato in acqua e sale oppure sotto ghiaccio e sale prima della vendita.

Verdura, sia fresca che surgelata esclusi i legumi (fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli). Funghi e carciofi si possono consumare solo saltuariamente.

Frutta, ad eccezione di quella precedentemente citata, può essere consumata sia fresca che cotta, in macedonia o frullata senza l’aggiunta di latte.

Condimenti, privilegiare l’uso di olio extravergine di oliva oppure scegliere olio di semi (non di semi vari ma di un seme solo, per es. olio di mais, olio di arachidi, olio di girasole).

Acqua naturale o minerale. Spezie ed erbe aromatiche

Consigli comportamentali

In caso di sovrappeso o obesità si raccomanda la riduzione del peso e del “giro vita” ossia la circonferenza addominale, indicatore della quantità di grasso depositata a livello viscerale. Valori di circonferenza vita superiori a 94 cm nell’uomo e ad 80 cm nella donna si associano ad un rischio cardiovascolare “moderato”, valori superiori a 102 cm nell’uomo e ad 88 cm nella donna sono associati ad un “rischio elevato”. L’obesità è una causa di insufficienza renale. Mantenere uno stile di vita attivo compatibilmente con il grado della malattia (abbandona la sedentarietà! Vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore e fai le scale a piedi). Leggere le etichette dei prodotti, soprattutto per accertarsi del loro contenuto in micronutrienti.

Adeguato controllo della pressione arteriosa. Mantenere valori di pressione arteriosa ottimali riducendo l’apporto di sale e alcol e/o usando farmaci antipertensivi. Controllare il peso corporeo al mattino prima della colazione. L’aumento di 1 Kg di peso corporeo o più in breve tempo (pochi giorni), la comparsa di gonfiore, o la riduzione della diuresi, non devono essere sottovalutati, si deve ricorrere al medico specialista. Se siete diabetici controllate accuratamente la glicemia. Attenzione ai farmaci. Non assumere antinfiammatori senza il parere del medico nefrologo. Non fumare. Il fumo danneggia i reni.

Insufficienza renale cronica: l’uso appropriato dei farmaci e dei trattamenti

Farmaci giusti nel modo giusto! Una terapia corretta può portare a risultati molto deludenti se non si rispettano regole ben precise:

  • Attenersi scrupolosamente alle indicazioni dello specialista nefrologo e urologo 
  • Evitare ogni forma di “autoprescrizione” o “automedicazione”.
  • Segnalare prontamente la comparsa di possibili effetti collaterali.
  • Non ridurre o aumentare le dosi dei farmaci prescritti di propria iniziativa.
  • Leggere attentamente il foglietto illustrativo di ciascun farmaco discutendo eventualmente con il proprio medico eventuali dubbi o perplessità.
  • Non modificare l’orario o la modalità di assunzione dei farmaci rispetto al programma concordato.
  • Informare l’urologo e nefrologo della eventuale somministrazione di altri farmaci prescritti per la cura di malattie concomitanti, dal momento che tali farmaci potrebbero interferire con la terapia dell’IRC 

Nel caso di pazienti affetti da IRC, per definizione una condizione incurabile, il trattamento prevede:

Un attento controllo dello stile di vita, smettere di fumare, ridurre o interrompere il consumo di alcolici, seguire un regime alimentare sano e vario, eventualmente riducendo il consumo di sale (o più precisamente sodio), potassio, proteine, praticare regolarmente attività fisica,perdere peso se necessario,la gestione di eventuali altre condizioni mediche, in particolare cardiovascolari (pressione alta, colesterolo alto, diabete, disturbi cardiaci, …), dialisi, trapianto di rene.

Ci sono 2 tipi di dialisi:

Emodialisi (che sfrutta un dispositivo per eliminare le tossine dal sangue e regolare i livelli di sostanze chimiche essenziali come il potassio; richiede 3-4 sedute alla settimana, per 4-5 ore circa di durata ciascuna).

Dialisi peritoneale (che sfrutta come filtro il peritoneo, ossia il rivestimento della cavità addominale; ci sono diversi protocolli possibili, in genere da seguire a casa, ma con maggior frequenza rispetto all’emodialisi. Sono inoltre necessarie severe restrizioni dietetiche sulla quantità di sale, proteine e liquidi che mangiano e bevono).

Quando la dialisi non è più sufficiente l’ultima alternativa rimane il trapianto di rene, ma sfortunatamente la disponibilità di organi è estremamente limitata e in ogni caso non è la migliore opzione per tutti i soggetti.

Insufficienza renale cronica: Le raccomandazioni per lavorare in modo più efficace con gli operatori sanitari o a domicilio

Una buona comunicazione medico/paziente è un obiettivo ideale ma non facile da raggiungere. Empatia, tempo ed una adeguata formazione sono ingredienti indispensabili per realizzarla. Nei soggetti fragili, nei pazienti anziani specie con irc è indispensabile coinvolgere familiari, amici ed operatori sanitari nella messa a punto del complesso ed articolato percorso, finalizzato al miglioramento della qualità della vita del paziente.

Una comunicazione efficace con la famiglia è infine utile in tutti quei casi nei quali il paziente non sia in grado di comprendere adeguatamente il rapporto rischi/benefici della malattia. Nelle persone anziane ed in presenza di disturbi della sfera cognitiva, il coinvolgimento dei familiari dovrà riguardare anche la somministrazione della terapia e la verifica che non vi siano errori o confusione nelle dosi e nella modalità di assunzione dei farmaci

Insufficienza renale cronica: Prendere decisioni sui trattamenti in riferimento alle informazioni ricevute e risolvere i problemi correlati alla malattia 

Le prime tappe di un percorso assistenziale in un paziente con IRC dovrebbero prevedere la preliminare messa a punto di un corretto ed articolato schema di terapia da parte dello specialista e, successivamente, un adeguato spazio di confronto con un infermiere esperto in materia di “patient education”. Compito dell’infermiere dovrà essere quello di garantire la corretta attuazione dei programmi concordati. L’infermiere dovrà cercare di rimuovere timori e pregiudizi nei confronti della terapia impostata anticipando, se possibile, le domande che il paziente si porrà dopo la lettura dei foglietti illustrativi dei diversi farmaci.

Nei soggetti che non hanno ben compreso la potenziale portata dei problemi causati dalla malattia, si dovrà dedicare il massimo impegno al rafforzamento della motivazione al rispetto dello schema di trattamento. Troppo spesso capita di dover prendere atto che, per un evidente difetto di comunicazione, molti pazienti sospendono la terapia correttamente impostata per avventurarsi in esperienze di altra medicina, con risultati inevitabilmente disastrosi

Riposo notturno 

Dormire bene! Una alterazione della quantità e qualità del sonno con effetti negativi che si ripercuotono anche nell’arco della giornata in termini di astenia e senso di affaticamento e facile stancabilità. Si può migliorare la qualità e la quantità del sonno con una serie di utili consigli:

  • Modificare l’orario di assunzione dei farmaci ad azione anti-infiammatoria, per evitare che il dolore notturno impedisca o inter- rompa il sonno.
  • Evitare caffè e tè dopo le quattro del pomeriggio.
  • Evitare a cena cibi che comportino una digestione laboriosa, che interferisce con il sonno.
  • Andare a letto solo quando si ha sonno.
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