UROLITIASI

Urolitiasi

La diagnosi di urolitiasi comporta inevitabilmente in ciascun paziente un trauma interiore, emozionale, che non deve essere sottovalutato. Il paziente riferisce sintomi che interessano la sfera urogenitale e che alterano la qualità della vita

Urolitiasi: notizie generali 

Nota da millenni (sono stati descritti casi di calcolosi renale e vescicale in mummie egizie di oltre 5000 anni fa), l’urolitiasi rappresenta ancora una delle patologie urologiche di maggior rilievo: l’importanza è legata alla frequenza nella popolazione, alla sintomatologia clinica (la famosa colica renale) e ai possibili esiti a lungo termine se trascurata (peggioramento della funzione renale). Le tecniche chirurgiche minimamente-invasive introdotte negli ultimi decenni hanno cambiato radicalmente la storia naturale della malattia. Per “calcolosi urinaria” (o “urolitiasi”) si intende la presenza di formazioni solide composte da cristalli di diversa natura, denominate “calcoli”, che precipitano aggregandosi all’interno delle vie urinarie (cavità renali, ureteri, vescica, uretra). I calcoli formatisi possono avere diversa composizione. La forma più comune è la litiasi calcica (65% dei casi, seguita da quella a base di acido urico – uratica – circa 25%). I calcoli a base calcica sono opachi alle indagini radiologiche, quindi di facile identificazione mediante una semplice radiografia. Al contrario, i calcoli a composizione uratica sono radiotrasparenti, identificabili soltanto mediante ecografia e TAC. Citiamo la calcolosi cistinica, a trasmissione ereditaria, piuttosto rara, dovuta ad un deficit enzimatico.

Urolitiasi: Problemi emotivi e fisici

La diagnosi di urolitiasi comporta inevitabilmente in ciascun paziente un trauma interiore, emozionale, che non deve essere sottovalutato. Il paziente riferisce sintomi che interessano la sfera urogenitale e che alterano la qualità della vita. Vi sono quattro principali errori da evitare:

  • non tenersi tutto dentro!
  • non abbattersi inutilmente!
  • non nascondere il problema!

Vista la sua popolarità, approfondiamo il quadro clinico della colica renale:

  • esordio improvviso, con comparsa di dolore acutissimo “a puntate”;
  • localizzazione del dolore in sede lombare, con irradiazione anteriore, lungo il decorso dell’uretere, fino anche alla regione inguinale, al testicolo (nell’uomo) o alle grandi labbra (nella donna).

Altri sintomi associati in corso di colica renale sono l’agitazione, la sudorazione, l’aumento della frequenza cardiaca, nausea e vomito.

Urolitiasi: Attività fisica ed alimentazione

Raccomandazioni riassuntive per la prevenzione:

  • bere acqua in abbondanza.
  • evitare le bevande alcoliche e zuccherate (e in generale gli zuccheri semplici).
  • ridurre l’utilizzo del sale da cucina.
  • mantenere un normale apporto di calcio.
  • attenzione a non eccedere nei cibi ricchi di ossalato.
  • non esagerare nell’apporto di proteine animali, cercando di favorire quelle vegetali.
  • limitare i cibi ad alto contenuto di grassi saturi, preferendo quelli con grassi monoinsaturi e polinsaturi.

Limitare gli alimenti ad alto contenuto di sale:

  • salumi e insaccati: bresaola, salame, prosciutto crudo e cotto, mortadella, pancetta, coppa, salsicce, wurstel.
  • formaggi molto salati: pecorino, gorgonzola, brie. Preferire tipi meno salati come ricotta, mascarpone, gruviera, scamorza, mozzarella, stracchino dolce, grana.
  • prodotti in scatola: carne in scatola, patè, caviale, pesci in scatola (acciughe, aringhe, alici, sardine, sgombri, tonno, salmone, gamberetti), verdure in scatola (crauti, spinaci, piselli, fagioli, mais)
  • pesci affumicati e marinati
  • prodotti da forno salati: crackers, salatini, focacce, pizza, pane comune (meglio utilizzare pane iposodico come quello toscano)
  • prodotti vari: olive, senape, ketchup, maionese, curry, patitine fritte, pop-corn, dadi per brodo, estratti di carne
  • ridurre il sale da cucina come condimento e utilizzare alternative per saporire e aromatizzare i cibi: pepe, peperoncino, paprica, noce moscata, cannella, zafferano, maggiorana, menta, aceto, limone, basilico, alloro.

Eliminare gli alimenti che contengono molto acido urico:

  • fegato
  • cuore
  • trippa
  • rognone
  • animelle
  • cervella
  • selvaggina
  • acciughe
  • sardine
  • sgombro

Limitare l’uso della carne a 3 volte alla settimana: sostituire con:

  • legumi
  • formaggi poco salati
  • uova
  • pesce fresco o surgelato (escluso quelli troppo salati o con alto apporto di acidi urici, elencati in precedenza)

Non eccedere nei cibi ad alto contenuto di ossalato:

  • cioccolato e cacao
  • frutta secca: noci, nocciole, mandorle, arachidi
  • spinaci, bietole, barbabietole, rabarbaro, prezzemolo
  • pomodori verdi
  • frutti di bosco: fragole, mirtilli, lamponi
  • thè
  • prodotti integrali

Limitare i grassi animali saturi:

  • parti grasse della carne
  • pelle
  • strutto
  • lardo
  • burro
  • margarina
  • panna
  • cibi da fast food
  • Per il condimento utilizzare olio extravergine di oliva.
  • Come metodi di cottura evitare i soffritti e la frittura; preferire la cottura alla griglia, ai ferri, in forno, al vapore, a bagnomaria, al cartoccio, bollito.

Evitare superalcolici e digestivi. Vino e birra sono consentiti in moderata quantità.

Usare poco zucchero (massimo 2 cucchiaini al giorno);

  • limitare i dolci (torte, pasticcini, merendine, budini, caramelle, merendine, brioche)
  • le bevande zuccherine (coca-cola, acqua tonica)
  • la frutta sciroppata
  • le marmellate

Sugli alimenti ricchi di calcio non vi sono particolari restrizioni: una tazza di latte al giorno e una confezione di yogurt sono tollerati. Consumare formaggi poco salati.

Consumare regolarmente frutta fresca e spremute, in particolare:

  • pera
  • mela
  • pesca
  • albicocca
  • arancia
  • limone
  • pompelmo
  • kiwi
  • cachi
  • melone
  • anguria
  • ananas.
  • Non eccedere con i frutti di bosco (come già detto) e con i frutti particolarmente ricchi di zuccheri (fichi e uva).

Consumare regolarmente verdure fresche, in particolare:

  • asparagi
  • broccoli
  • cavolfiori
  • cetrioli
  • lattuga
  • cipolla
  • ravanelli
  • rape
  • carciofi
  • finocchi
  • peperoni
  • zucchine
  • patate
  • pomodori rossi

Urolitiasi: L’uso appropriato dei farmaci e dei trattamenti

Farmaci giusti nel modo giusto! Una terapia corretta può portare a risultati molto deludenti se non si rispettano regole ben precise:

  • Attenersi scrupolosamente alle indicazioni dello specialista urologo 
  • Evitare ogni forma di “autoprescrizione” o “automedicazione”.
  • Segnalare prontamente la comparsa di possibili effetti collaterali.
  • Non ridurre o aumentare le dosi dei farmaci prescritti di propria iniziativa.
  • Leggere attentamente il foglietto illustrativo di ciascun farmaco discutendo eventualmente con il proprio medico eventuali dubbi o perplessità.
  • Non modificare l’orario o la modalità di assunzione dei farmaci rispetto al programma concordato.
  • Informare l’urologo della eventuale somministrazione di altri farmaci prescritti per la cura di malattie concomitanti, dal momento che tali farmaci potrebbero interferire con la terapia dell’ipb

Terapia della colica renale:

La terapia è volta principalmente al controllo del dolore attraverso l’impiego di due categorie di farmaci: antidolorifici ed antispastici (riducono le contrazioni della muscolatura ureterale).

Va detto tuttavia che gli antispastici, pur avendo una buona azione sul controllo del dolore, possono interferire negativamente con la capacità di espulsione di frammenti di calcoli eventualmente presenti, visto che riducono l’attività contrattile dell’uretere.

In caso di febbre ovviamente si deve associare una terapia antibiotica.

In caso di persistenza del dolore (che non risponda a terapia antidolorifica), di infezione urinaria con dilatazione della via escretrice vista agli esami radiologici o peggioramento degli esami del sangue, sará necessario valutare un trattamento endoscopico, per disostruire il paziente. Generalmente, in urgenza, si opta per il posizionamento endoscopico (entrando con lo strumento dall’uretra del paziente) di uno “stent” ureterale, di forma “a doppio J”. Più invasivo ma egualmente efficace, il suo posizionamento percutaneo (la nefrostomia).

Calcolosi (in generale)

La diagnosi della calcolosi ha molti punti in comune con la colica renale, dato che ne costituisce la causa principale.

Terapia della calcolosi:

Va distinta in base ad alcuni elementi: sede, dimensione e natura del calcolo, sintomi del paziente e patologie associate.

In base alle caratteristiche descritte, può prevedere diversi approcci:

  • terapia medica (volta all’espulsione o alla “disgregazione” del calcolo);
  • mini-invasivo (onde d’urto extracorporee – extracorporeal shockwaves lithotripsy o ESWL nella letteratura anglosassone);
  • percutaneo (nefrolitotomia percutanea – percutaneous nephrolithotomy o PCNL);
  • endoscopico (ureteroscopia);
  • combinato (ECIRS: endoscopic combined intra-renal surgery, la combinazione dell’accesso percutaneo e di quello ureteroscopico);
  • chirurgico (a cielo aperto, laparoscopico o robotico).

L’urologo può prendere in considerazione tutte le opzioni elencate.

Ognuna di queste va utilizzata in base alle caratteristiche del calcolo ed alla sua sede.

Urolitiasi: Le raccomandazioni per lavorare in modo più efficace con gli operatori sanitari o a domicilio

Una buona comunicazione medico/paziente è un obiettivo ideale ma non facile da raggiungere. Empatia, tempo ed una adeguata formazione sono ingredienti indispensabili per realizzarla. Nei soggetti fragili, nei pazienti anziani specie con ipb è indispensabile coinvolgere familiari, amici ed operatori sanitari nella messa a punto del complesso ed articolato percorso, finalizzato al miglioramento della qualità della vita del paziente. Una comunicazione efficace con la famiglia è infine utile in tutti quei casi nei quali il paziente non sia in grado di comprendere adeguatamente il rapporto rischi/benefici della malattia. Nelle persone anziane ed in presenza di disturbi della sfera cognitiva, il coinvolgimento dei familiari dovrà riguardare anche la somministrazione della terapia e la verifica che non vi siano errori o confusione nelle dosi e nella modalità di assunzione dei farmaci

Urolitiasi: Prendere decisioni sui trattamenti in riferimento alle informazioni ricevute e risolvere i problemi correlati alla malattia 

Le prime tappe di un percorso assistenziale in un paziente con artrite reumatoide dovrebbero prevedere la preliminare messa a punto di un corretto ed articolato schema di terapia da parte dello specialista. Nei soggetti che non hanno ben compreso la potenziale portata dei problemi causati dalla malattia, si dovrà dedicare il massimo impegno al rafforzamento della motivazione al rispetto dello schema di trattamento. Troppo spesso capita di dover prendere atto che, per un evidente difetto di comunicazione, molti pazienti sospendono la terapia correttamente impostata per avventurarsi in esperienze di altra medicina, con risultati inevitabilmente disastrosi

Urolitiasi: Riposo notturno 

Dormire bene! La prostatite si caratterizza per l’accentuazione notturna e mattutina dei sintomi. Ciò comporta una alterazione della quantità e qualità del sonno con effetti negativi che si ripercuotono anche nell’arco della giornata in termini di astenia e senso di affaticamento e facile stancabilità. Si può migliorare la qualità e la quantità del sonno con una serie di utili consigli:

  • modificare l’orario di assunzione dei farmaci ad azione anti-infiammatoria, per evitare che il dolore notturno impedisca o inter- rompa il sonno.
  • evitare caffè e tè dopo le quattro del pomeriggio.
  • evitare a cena cibi che comportino una digestione laboriosa, che interferisce con il sonno.
  • andare a letto solo quando si ha sonno.
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