I follicoli multipli tipici della PCOS sono incapaci di rilasciare l’ovulo maturo secondo le tempistiche fisiologiche previste dal ciclo mestruale e sono caratterizzati da un’attività ormonale alterata, in particolare, per quel che concerne la produzione di ormoni maschili (androgeni), che aumenta in modo anomalo contribuendo a determinare i sintomi caratteristici del disturbo.
Cause
Le cause della PCOS non sono note. Sulla base dei dati disponibili si ipotizza che alcuni fattori che tendono a promuovere la produzione di ormoni maschili (androgeni) nella donna potrebbero contribuire allo sviluppo del disturbo.
In particolare, sono chiamati in causa:
- la presenza di un eccesso di insulina nel sangue, generalmente associata a insulinoresistenza periferica (ridotta capacità dei tessuti di usare l’insulina per assorbire lo zucchero dal sangue) e a condizioni di sovrappeso/obesità;
- l’aumento del grado di infiammazione sistemica, che stimola l’attività ormonale dell’ovaio policistico;
- la predisposizione su base genetica;
- un’eccessiva produzione di base di ormoni maschili (iperandrogenismo), responsabile anche di alcuni sintomi caratteristici della PCOS, come irsutismo e acne.
Un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di PCOS è l’obesità, che, d’altro canto, è anche una comune conseguenza del disturbo, insieme al diabete di tipo 2.
Sintomi
I principali disturbi e sintomi associati alla PCOS comprendono:
- irregolarità mestruali, con ridotta frequenza o allungamento dei cicli mestruali (per esempio, 9-10 cicli mestruali all’anno anziché 12-13, della durata di 33-35 giorni anziché 28);
- iperandrogenismo, con conseguente irsutismo (crescita nella donna di peli scuri e rigidi in zone tipicamente maschili come il volto, le braccia, la schiena ecc.), acne (anche severa) e perdita di capelli;
- presenza di follicoli ovarici molteplici, ma con ovulazione inefficiente e conseguente riduzione della fertilità.
Tipologia e severità dei segni e dei sintomi caratteristici della PCOS possono variare da donna a donna, ma il disturbo tende a essere più significativo nelle donne obese.
Diagnosi
La diagnosi di PCOS parte dall’analisi dei segni e dei sintomi e dall’esame obiettivo dell’area pelvica da parte del ginecologo, cui seguono generalmente l’esecuzione di analisi del sangue (orientate a valutare i livelli degli ormoni sessuali e dei principali fattori convolti nella regolazione dell’ovulazione, nonché i principali parametri metabolici) e di un’ecografia transvaginale o esterna (per esaminare direttamente la struttura dell’ovaio, il numero e lo stato dei follicoli presenti e gli altri organi riproduttivi).
In presenza di sintomi caratteristici di PCOS, riscontro di follicoli ovarici plurimi ed aumentati livelli di androgeni nel sangue, la diagnosi di PCOS è confermata.
Tra gli stili di vita
Il trattamento della PCOS viene definito nella singola paziente su base personalizzata, in funzione dei sintomi presenti e delle priorità cliniche della paziente (eliminare l’irsutismo, regolarizzare il ciclo mestruale e/o migliorare la fertilità, contrastare l’obesità ecc.) e prevede la correzione dello stile di vita e diverse strategie farmacologiche.
Sul fronte dello stile di vita è soprattutto essenziale contrastare sovrappeso/obesità e mantenere un peso corporeo nella norma, attraverso una dieta sana e bilanciata, a basso contenuto di zuccheri semplici e complessi, e l’attività fisica regolare.
Nelle donne sovrappeso/obese un calo ponderale del 5-10% permetterà anche di ottenere maggiori benefici dalle terapie farmacologiche.
Relativamente alle terapie, la scelta del farmaco dipenderà dall’obiettivo che si vuole raggiungere. In particolare, potranno essere prescritti:
- pillola anticoncezionale estroprogestinica o solo progestinico per regolarizzare il ciclo mestruale;
- clomifene, letrozolo, metformina o gonadotropine per favorire l’ovulazione;
- pillola anticoncezionale estroprogestinica, spironolattone o eflornitina per contrastare l’irsutismo.