Spondilite anchilosante

Può essere descritta come una forma di artrite con delle infiammazioni alla colonna vertebrale che causano dolore e che nel tempo, soprattutto se non curata, può provocare una sorta attaccamento-fusione delle ossa più piccole di cui sono fatte le vertebre della colonna vertebrale.

L’infiammazione può anche estendersi ai fianchi, alle ginocchia o ad altre articolazioni o agire sul cuore, sugli occhi o altri organi.
La medicina purtroppo non dispone di una cura specifica per contrastare la spondilite anchilosante, ma l’unico trattamento è rappresentato da quanto il paziente può fare personalmente per attenuare i sintomi ed evitare l’aggravamento della malattia.

Cause

La spondilite anchilosante è associata ad un gene specifico, che se presente in una persona potrebbe o meno dar luogo allo sviluppo della malattia. Più frequentemente si ammalano di questa malattia gli uomini rispetto alle donne, e in età che varia dall’adolescenza (15-16 anni) all’età adulta (30-35 anni ), o anche quanti hanno avuto nella propria famiglia un congiunto che ne è stato colpito.

Sintomi

Come le altre forme di artrite la SA (spondilite anchilosante) si manifesta con uno stato di dolore e rigidità della schiena bassa e dei nei fianchi, sintomi che si attenuano con l’attività fisica, anche solo muovendosi, mentre si intensificano a seguito del riposo sia diurno che notturno, per cui la persona può avere i suoi sintomi al mattino al risveglio.

Il dolore, associato al gonfiore, può diventare intenso per via dell’entesi, un’infiammazione estesa ai punti di connessione di tendini e legamenti con le ossa.
Il dolore può localizzarsi alle costole nei punti di congiunzione con una sensazione di dolore unito a difficoltà respiratoria, o manifestarsi in prossimità della tibia o anche al tallone.

I sintomi, dolore e gonfiore, possono manifestarsi in più parti del corpo e in modo più o meno intenso, provocando uno stato di continuo affaticamento, un progressivo indebolimento delle ossa fino ad una condizione osteoporotica.
Negli stati di maggiore aggravamento della malattia, possono verificarsi effetti come dimagrimento, anemia, disturbi intestinali, danni agli occhi o disturbi a cuore e polmoni.

Si può convivere con la SA, con manifestazioni sintomatiche di intensità alternata, senza per questo limitare eccessivamente le proprie attività quotidiane, e senza che la malattia influisca sulla durata di vita, seguendo regole e comportamenti che possono contribuire a non fare peggiorare la malattia con problemi come l’incurvamento della colonna vertebrale, che costringono il paziente ad una limitazione dei movimenti, oltre che ad assumere una postura curva, effetto delle vertebre che si congiungono.

I sintomi della malattia sono graduali impiegando mesi o anche qualche anno per conclamarsi del tutto, ma se si avverte dolore alla schiena bassa, ai fianchi o alle costole o ci si sveglia di notte per il dolore, o se gli occhi sono rossi e la vista sfocata, allora bisogna fare con il medico un programma di trattamento.

Diagnosi

Con la raccolta dei dati da parte del medico curante sulla storia della malattia e sulla descrizione dei sintomi la diagnosi può essere formulata gradualmente dopo un esame fisico che verifichi le condizioni della colonna vertebrale e degli arti rispetto ai movimenti e al dolore eventualmente provocato dagli effetti sulla respirazione. Ancora si dovrà procedere con test di laboratorio sullo stato dell’infiammazione e sulla ricerca del gene responsabile della malattia.

Tuttavia, anche se i dati eseguiti rappresentano prove concrete, la diagnosi richiede più tempo per ulteriori accertamenti radiografici e di risonanza magnetica, oltre che per osservare l’andamento dei sintomi ed i segni della malattia.

Trattamento

Non essendo disponibile una cura specifica per la spondilite anchilosante il trattamento è rivolto soprattutto al miglioramento della qualità di vita del paziente, puntando sul contenimento dei sintomi, sul mantenimento delle attività della persona, cercando di prevenire gli effetti del dolore, con l’aiuto di uno specialista reumatologo e di esperti di altre specialità sanitarie (fisioterapie, diete alimentari, ecc).
Come farmaci vengono utilizzati di base quelli antinfiammatori e antidolorifici (aspirina, ibuprofene, ecc) per alleviare il dolore ed il gonfiore, partendo dal ridurre l’infiammazione.
Vi sono poi i farmaci biologici, utili ad aggredire l’infiammazione ed i suoi effetti agendo sul sistema immunitario.
In genere i vari farmaci alleviano i sintomi di logore e gonfiore articolari, ma non recano miglioramento alla colonna vertebrale.

Stile di vita

  • Per contrastare I gonfiori può essere utile l’uso di impacchi ghiacciati.
  • Per muscoli ed articolazioni rigide o doloranti può essere di aiuto l’applicazione di calore.
  • Assumere antidolorifici e antinfiammatori per tenere il dolore sotto controllo.
  • Assumere una postura della colonna il più possibile dritta e che contrasti la curvatura.
  • Praticare la fisioterapia per aiutare a rendere i movimenti meno rigidi, facilitando il lavoro delle articolazioni.
  • Scegliere una dieta con molta verdura, frutta e proteine ​​magre, efficaci per ridurre l’infiammazione e diminuire il dolore.
  • Tenersi costantemente attivi, anche nelle piccole attività giornaliere, evitando abitudini sedentarie.
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