Stiramenti e strappi muscolari

In ordine crescente di gravità, un muscolo può essere colpito da una contrattura, uno stiramento o uno strappo.

Nel primo caso il tessuto muscolare si contrae, nel secondo si allunga in maniera eccessiva, mentre nello strappo si assiste a una rottura delle fibre muscolari: può trattarsi di una rottura parziale di poche fibre oppure della rottura totale di un muscolo, che si lesiona normalmente in un punto di maggiore debolezza, a livello della giunzione tra osso e tendine o dove si è subito in precedenza un trauma.

Stiramenti e strappi possono interessare qualsiasi muscolo, ma sono particolarmente comuni alla parte bassa della schiena, al collo, alla spalla e al tendine del ginocchio.

Cause

Stiramenti e strappi muscolari sono eventi di origine traumatica, che possono essere favoriti da un mancato riscaldamento prima dell’attività fisica, da una scarsa flessibilità del muscolo, da uno sforzo eccessivo combinato a cattiva preparazione, da sovraffaticamento.

È tuttavia un equivoco che solo esercizi di alta intensità possano causare stiramenti e strappi muscolari. Secondo gli esperti, questo tipo di lesioni muscolari possono persino prodursi camminando.

Tipicamente si tratta di eventi che si manifestano durante lo svolgimento di alcune attività fisiche come saltare, correre, lanciare, sollevare oggetti pesanti, sollevare qualcosa da una posizione inadatta.

Le tensioni muscolari acute sono più comuni durante la stagione fredda; questo perché i muscoli sono più rigidi a temperature più basse. In queste condizioni, gli sportivi devono dedicare più tempo al riscaldamento.

Le tensioni muscolari croniche sono il risultato di movimenti ripetitivi; possono derivare da sport come il canottaggio, il tennis, il golf o il baseball oppure essere favorite da posture scorrette mantenute a lungo, per esempio tenendo la schiena o il collo in una posizione scomoda alla scrivania.

Sintomi

Generalmente ci si accorge di uno stiramento o strappo muscolare nel momento in cui si verifica, con un’improvvisa insorgenza del dolore. Successivamente si assiste alla formazione di un ematoma. Nel caso di una rottura completa sono presenti anche impotenza funzionale, depressione e rigonfiamento muscolare.

I sintomi di stiramenti muscolari da lievi a moderati di solito scompaiono entro poche settimane. Lesioni più gravi possono richiedere mesi per guarire.

Diagnosi

Per diagnosticare stiramenti e strappi muscolari, il medico esaminerà l’area interessata e farà domande sulla lesione e sull’incidente che l’ha provocata. Successivamente, il medico potrebbe disporre una radiografia dell’area per assicurarsi che non vi siano anche ossa rotte o scheggiate.

Trattamento

In caso di stiramento muscolare, la guarigione avviene spontaneamente nel giro di due o tre settimane. Non è opportuno cercare di affrettare i tempi di guarigione per evitare il rischio di recidive.

Per alleviare i sintomi, può essere indicato il cosiddetto trattamento RICE: rest, ice, compression and elevation. Il riposo (rest) è consigliabile specialmente nella fase iniziale ed evita che il danno ai tessuti si estenda; l’applicazione di ghiaccio (ice) o comunque di impacchi freddi induce una vasocostrizione che riduce l’infiammazione; il bendaggio elastico compressivo (compression) contrasta l’eventuale uscita di proteine e cellule dai vasi sanguigni; infine, mantenere sollevato il muscolo lesionato (elevation) riduce il gonfiore.

Possono essere utili farmaci antinfiammatori e farmaci miorilassanti.

Il massaggio non è indicato nella fase acuta, mentre potrebbe essere considerato il ricorso a sedute di ultrasuoni o tecarterapia.

Gli strappi muscolari possono interessare porzioni più o meno estese di tessuto e hanno tempi di recupero molto variabili: a volte bastano poche settimane, mentre in altri casi occorrono diversi mesi prima che il paziente possa riprendere attività quotidiane e sportive, potendo persistere anche a lungo dolore, gonfiore intermittente o instabilità. Ovviamente in questi casi è opportuno consultare un medico, che nella maggior parte dei casi opterà per un trattamento conservativo, con farmaci e terapia fisica.

Solo in rari casi (e soprattutto per atleti professionisti) si rende necessario un intervento chirurgico, che talvolta è però l’unica possibilità per recuperare la funzionalità e la forza originali.

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