Risonanza magnetica

La risonanza magnetica nucleare (RMN), detta anche più semplicemente risonanza magnetica (RM), è una tecnica diagnostica per immagini estremamente sensibile e informativa, basata sull’impiego di campi elettromagnetici del tutto innocui per l’organismo umano.

Può essere utilizzata per visualizzare ed esaminare pressoché ogni organo e tessuto dell’organismo, trovando applicazione in tutti gli ambiti clinici.

Negli ultimi 30 anni, la RM si è evoluta diventando sempre più sensibile e versatile, ma la sua diffusione è ancora relativamente limitata, soprattutto a causa dei costi della strumentazione necessaria per effettuarla e dell’esame per se, nonché della ridotta disponibilità di medici radiologi in grado di eseguirla e interpretarla correttamente. Per queste ragioni, la RM viene considerata una valutazione di 2° livello, alla quale ricorrere quando altre indagini diagnostiche più semplici ed economiche non permettono di avere un quadro sufficientemente preciso del problema clinico presente.

Descrizione

Per eseguire la RM è, innanzitutto, necessario togliere ogni oggetto metallico (orecchini, anelli, braccialetti, catenine, occhiali ecc.), spogliarsi e indossare il camice fornito dal personale sanitario. Quindi, ci si deve sdraiare sul lettino dell’apparato di risonanza e mettersi nella posizione indicata dai medici, che dovrà essere mantenuta stabilmente per tutta la durata della valutazione, seguendo con precisione le richieste dei medici in merito alla respirazione.

Quando è stata assunta la posizione corretta, il lettino inizia a scorrere all’interno di un cilindro cavo, aperto a entrambe le estremità, fermandosi a tratti, in corrispondenza delle zone da analizzare. In questa fase, il cilindro (che contiene il magnete generatore del campo) somministra le radiazioni elettromagnetiche, mentre speciali sensori acquisiscono i segnali di risonanza provenienti dai tessuti corporei esaminati.

I segnali elettromagnetici raccolti vengono trasdotti in impulsi elettrici e inviati a un computer che li integra e li elabora, trasformandoli in immagini, visualizzate sul monitor, che possono essere ulteriormente elaborate per ottimizzarne la risoluzione e fotografate per fissare gli aspetti più interessanti ai fini clinici.

La RM è in grado di raccogliere informazioni estremamente precise e dettagliate sugli organi esaminati in tutte le direzioni dello spazio, permettendo di ricostruirne in modo molto accurato la struttura tridimensionale e le caratteristiche; nel caso della RM funzionale, i segnali raccolti permettono anche di visualizzare sulle immagini di risonanza specifici processi biochimici di interesse, a scopi diagnostici o di ricerca.

La durata della RM varia in relazione all’estensione e alla complessità della zona del corpo che deve essere esaminata, nonché alla capacità del paziente di mantenere la posizione richiesta per un periodo più o meno prolungato. Generalmente, per le valutazioni più circoscritte sono sufficienti circa 20 minuti (come nel caso della RM encefalo), mentre per studi di imaging più estesi si può arrivare a circa un’ora.

Quando serve

Esistono tre diverse tipologie di risonanza magnetica, legate principalmente alla zona del corpo che deve essere valutata. In origine, la RM è stata sviluppata soprattutto per indagare ed evidenziare alterazioni strutturali del sistema nervoso centrale (ossia, encefalo e midollo spinale).

Oggi, a questo livello si ha la possibilità di eseguire RM convenzionali oppure “funzionali” (f-RM), che permettono di esaminare non soltanto la struttura ed eventuali anomalie delle diverse parti del cervello e del cervelletto, ma anche l’attività di specifici circuiti neuronali che può essere alterata quando sono presenti malattie neurologiche o psichiatriche (sclerosi multipla, malattia di Parkinson e di Alzheimer, schizofrenia, disturbo bipolare ecc.).

Indicazioni comuni all’esecuzione della RM a livello dell’encefalo comprendono: mal di testa severi di nuova insorgenza che non rispondono ai trattamenti; comparsa di disturbi della vista o sintomi/deficit neurologici non giustificati da cause identificabili; comparsa di disturbi comportamentali/psicosi con una possibile origine organica; violenti attacchi di vertigine; traumi cranici; svenimenti non giustificati da cause cardiovascolari o metaboliche ecc.

In aggiunta, con la RM si può valutare la struttura di tutti gli organi interni localizzati nell’addome e nel torace, del cuore (risonanza magnetica cardiaca), della colonna vertebrale e delle articolazioni, allo scopo di valutare la presenza di anomalie anatomiche o tumori e per pianificare con la massima precisione interventi chirurgici.

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