Generazioni a confronto

In letteratura sono pochi gli studi sia quantitativi che qualitativi che approfondiscono la sessualità all’interno delle diverse generazioni, con l’obiettivo di comprendere le motivazioni sottostanti agli eventuali cambiamenti nella sfera sessuale da una generazione all’altra. 

Per quanto riguarda il panorama italiano, uno tra questi studi è “La sessualità degli italiani”. Lo studio, di base sociologica ma con spunti multidisciplinari, identifica i comportamenti e le credenze di un campione di 7000 persone dai 18 ai 69 anni, intervistati con metodo quantitativo e qualitativo tra il 2006 e il 2007. Il campione è stato suddiviso per genere, generazione, età, regione di residenza e titolo di studio, per ottenere una rappresentazione della sessualità più completa possibile. 

Le tematiche indagate nelle domande riguardano: le prime esperienze sessuali, la contraccezione, il numero di partner, la vita di coppia, il tradimento, l’omosessualità e le correlazioni con la religione

In uno studio findandese (Haavio-Mannila, Roos, Kontula, 1996) si evidenzia come, nelle nuove generazioni rispetto a quelle vecchie, le attitudini sul sesso prima del matrimonio, il sesso casuale, l’omosessualità e il sesso senza relazione affettiva siano più permissive e meno rigide. Trend inverso per quanto riguarda invece l’uso di pornografia e l’infedeltà tra partner, meno accettati nelle nuove generazioni rispetto a quelle precedenti. 

Lo studio di Twenge e colleghi (2015) puntualizza come la generazione che ha vissuto la diffusione dell’AIDS negli anni Ottanta riporti valori più bassi per quanto riguarda il numero di partner e le frequenze di rapporti sessuali con partner casuali, sia rispetto alla generazione precedente che a quella successiva. In generale, i risultati confermano che una cultura maggiormente individualista porta ad un rifiuto dei valori e delle norme più tradizionali, ritenendo che la sessualità non debba dipendere dalle convenzioni sociali.

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