La famiglia ed il paziente con disturbo bipolare

Il disturbo bipolare oltre a sconvolgere la vita del paziente rende difficile e talvolta dolorosa la vita di quanti sono accanto a lui, come coniugi, compagni, genitori e altri congiunti.
Quando il paziente è un giovane che cerca la propria indipendenza contro i genitori e altri familiari che, preoccupati del suo stato, cercano di limitare la sua intraprendenza per proteggerlo da eventi sconvolgenti sia per lui stesso che per l’intera famiglia.
Quando il paziente è un uomo o una donna adulti, genitori di uno o più figli, che in preda ai noti sbalzi di umore della malattia possono assumere un comportamento inappropriato, facendone ricadere le conseguenze sui propri familiari.
E ancora in molti altri casi il conflitto che ne deriva tra la persona affetta dal disturbo e i familiari attorno a lui può diventare estremamente rischioso fino a generare episodi drammatici.
Spesso le persone interessate da questo disturbo hanno difficoltà a riconoscere a se stessi il proprio stato mentale, assumendo spesso atteggiamenti conflittuali verso altre persone e verso le regole generali del vivere in famiglia e nella società.
Quando la persona ammette e accetta il fatto di avere un disturbo dell’umore e del comportamento è un segnale positivo che consente di far successivamente adottare uno stile di vita basato su delle regole quotidiane, come dormire un numero sufficiente di ore, non assumere alcol, evitare il fumo e le droghe e ,soprattutto, aderire pienamente alla terapia farmacologica prescritta dal medico curante, che può contenere gli episodi più critici, allentando la gravità della condizione.
Stabilire una serie di regole generali da parte dei congiunti aiuta notevolmente il paziente a sentirsi tutelato senza generare in lui situazioni di insofferenza.
E’ anche consigliabile ai familiari di non apparire mai spaventati o contrariati, ma di mostrarsi comprensivi verso passati episodi di instabilità o ribellione del paziente, evitando di fare ilarità o battute su fatti accaduti.
In pratica palesando al proprio congiunto sentimenti di disponibilità, stabilendo un clima che aiuti il soggetto stesso a gestire meglio il proprio disturbo e anche a perdonare se stesso di comportamenti passati impropri o inaccettabili.

Per i familiari è importante fare in modo che il proprio caro colpito da questo disturbo possa riconoscere a se stesso di:

  • sentirsi accettato e protetto;
  • trattato come un adulto e non come un bambino;
  • vedere attorno a se i familiari e gli amici, soprattutto nei momenti più difficili;
  • non sentirsi solo e lontano dagli affetti in caso di eventuale necessità di ricovero;
  • essere rassicurato durante i momenti in cui si manifestano non lui forti sensazioni  persecutorie;
  • essere consapevole che durante un episodio di forte depressione si senta aiutato a gestire la propria disperazione, e che durante un episodio di crescente euforismo senta che le sue parole vengono comprese senza nessun assecondamento che lo faccia sentire blandito.
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