Le coliche gassose

COME RICONOSCERLE

Per colica gassosa si intende un evento acuto e benigno che interessa circa il 50% dei lattanti (più spesso nelle prime 6 settimane di vita). In base ai dati della letteratura le coliche si verificano in media in almeno un lattante su cinque.
In genere le coliche insorgono dopo una poppata, in particolare nelle ore serali: il lattante urla, piange, si agita, alternativamente flette le gambe sull’addome, che risulta teso e dolente al tatto, e inarca la schiena.
Durante il pianto può avvenire l’emissione di gas che talvolta si associa alla risoluzione dell’episodio. Tendono a presentarsi soprattutto nelle ore serali e possono avere varia durata. Pur trattandosi di un disturbo comune in età infantile, le coliche spesso sono motivo di seria preoccupazione per i genitori e possono perfino favorire depressione nelle madri, che si sentono disorientate e impotenti.

Per la diagnosi devono essere soddisfatti tutti i seguenti criteri:

  • età inferiore a 5 mesi;
  • comparsa con episodi ricorrenti e protratti di irritabilità, agitazione o pianto riportati dai genitori in assenza di cause evidenti e non prevenibili o risolvibili;
  • assenza di arresto della crescita, febbre o segni patologici.

Si tratta in ogni caso di una diagnosi di esclusione che viene posta soltanto dopo aver escluso altre possibili ipotesi o cause. D’altra parte in meno del 5% dei lattanti con pianto acuto è realmente presente una malattia organica sottostante.

ASPETTI DA VALUTARE E RIPORTARE

  • Orario ed eventuale periodicità delle coliche.
  • Associazione a particolari stimoli e/o elementi ambientali o alimentari.
  • Eventuale presenza di tensioni o preoccupazioni familiari.
  • Reazione del lattante a eventuali rimedi adottati (es. massaggio).
  • Presenza di altri disturbi digestivi (es. vomito, diarrea) e/o dolore/reattività addominale al di fuori degli episodi.

CAUSE E MECCANISMI

Tra i possibili fattori sono stati suggeriti:

  • l’immaturità gastrointestinale.
  • Un cambiamento nel legame madre-bambino e l’insufficienza gastrointestinale con fermentazione nell’intestino e flatulenza, ma giustamente non è stata individuata alcuna causa specifica. Alcune ipotesi suggeriscono un’alterazione della flora batterica intestinale, altre una possibile intolleranza alimentare (che, peraltro, in bambini atopici  potrebbe manifestarsi anche in questo modo) o difficoltà digestiva, altre ancora propongono un’ipotesi socio-psicologica, che vede nel rapporto mamma-figlio il punto focale).

È dunque verosimile che la colica infantile sia la conseguenza di un’interazione sinergica fra fattori biologici e comportamentali. Le coliche in genere non danno luogo a complicanze nel lungo termine ma inducono frustrazione nei genitori, amplificano la depressione post-partum, sono causa di visite mediche e di stress per la famiglia

CURA E PREVENZIONE

Se il pianto dura troppo a lungo o si verifica con frequenza eccessiva e soprattutto se si manifestano febbre, calo di vivacità e/o ingrossamento dell’addome è necessario consultare il pediatra. Ben diversa è invece la situazione con pianto e agitazione dopo i pasti che si calma almeno temporaneamente in due o tre minuti, prendendo in braccio il bambino. Le coliche, infatti, sono benigne e, a seconda dei casi, come dimostrano numerosi rimedi tradizionali, traggono beneficio dalla manipolazione (massaggio sull’addome in senso orario attorno all’ombelico, dondolìo) e dall’impiego di probiotici. È frequente il ricorso, a scopo preventivo, a preparati in grado di favorire l’espulsione del gas (per esempio a base di simeticone) o a medicinali omeopatici o fitoterapici.

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