Influenza: diffusione e prevenzione. Vaccinarsi è opportuno?

Se avete avuto la fortuna di non esservi ancora ammalati, non è il caso di sfidare ulteriormente la sorte. Meglio pianificare al più presto la vaccinazione antinfluenzale stagionale, per essere pienamente protetti dagli anticorpi specifici contro i virus prima dell’arrivo del Natale, quando il freddo più intenso e i molteplici contatti ravvicinati tipici delle festività aumenteranno notevolmente la diffusione dei virus.

A riguardo, va ricordato che il vaccino antinfluenzale stagionale, acquistabile in farmacia e somministrabile da parte del medico o di un infermiere con un’iniezione sottocute nella parte superiore del braccio o della coscia (del tutto indolore), è vantaggioso per tutti perché è sicuro, sostanzialmente privo di effetti collaterali e in grado di proteggere completamente (o gran parte) dai disagi associati all’influenza e dalle sue complicanze (in particolare, sindromi da distress respiratorio acuto e polmoniti).

Può essere, quindi, assunto in tutta serenità da bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza e deve essere usato soprattutto da chi presenta patologie che aumentano il rischio di complicanze (anche con esito infausto) in caso di influenza (cardiopatie, malattie respiratorie croniche, diabete, ecc.), da chi svolge attività lavorative a contatto con il pubblico e/o con persone fragili/a rischio (medici, infermieri, ristoratori, commessi, veterinari ecc.), nonché da persone con mansioni di pubblica utilità (personale delle aziende di trasporto pubblico, forze dell’ordine, pompieri ecc.).

L’influenza di quest’anno vi sembra ancora troppo poco diffusa e non abbastanza severa da giustificare il ricorso al vaccino? Non illudetevi. Questo avvio in sordina, simile quello dell’anno scorso, è dovuto essenzialmente al persistere di temperature ambientali medie un po’ più alte di quelle attese per la stagione. Pochi gradi in più sul termometro costituiscono un significativo freno alla diffusione e all’aggressività dei virus influenzali, che non mancheranno tuttavia di attivarsi in massa all’arrivo dell’inverno vero. Quindi, meglio essere preparati.

L’assunzione del vaccino tutela dai virus influenzali più diffusi in una determinata stagione (ottobre-marzo di ogni anno), ma non da tutte le possibili tipologie di virus respiratorio in circolazione, di norma, fortunatamente, meno dannose per l’orgasnismo. Quindi, anche se vaccinati contro l’influenza, si potrà comunque essere interessati da raffreddore, febbre, mal di testa, ma di gola e tosse, nonché, a volte, da nausea e vomito.

Per ridurre il malessere e guarire in fretta, la cosa più importante è restare a riposo (preferibilmente a letto, se c’è febbre) per dar modo al sistema immunitario di combattere i virus con la massima efficienza. I farmaci antifebbrili e antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere usati per ridurre i sintomi (con parsimonia e rispettando le indicazioni di trattamento presenti sul foglietto illustrativo), se non sussistono controindicazioni specifiche evidenziate dal medico.

Gli antibiotici, invece, in caso di comune influenza o sindromi influenzali vanno evitati perché questi farmaci, oltre a essere del tutto inattivi contro i virus, indeboliscono l’organismo, riducendo la sua capacità di recupero spontaneo. Se insorgeranno complicanze batteriche tali da renderli necessari, sarà il medico a prescriverli, precisando anche quando assumerli, a che dosaggio e per quanto tempo: tutte indicazioni che dovranno essere seguite fedelmente, senza eccezioni.

Fonti

  • Ministero della Salute – Influenza (http://www.salute.gov.it/portale/influenza/homeInfluenza.jsp)
  • InfluNet – Istituto Superiore di Sanità (https://old.iss.it/site/RMI/influnet/pagine/rapportoInflunet.aspx;
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