L’allergia agli acari peggiora in autunno: come difendersi

Chi soffre di allergie ai pollini, con l’arrivo dell’autunno, può letteralmente tirare un sospiro di sollievo, dal momento che la riduzione sostanziale della quantità degli allergeni presenti nell’aria concede finalmente una tregua da sintomi fastidiosi come naso chiuso e gocciolante, prurito e arrossamento agli occhi, con corredo di lacrimazione più o meno abbondante. Purtroppo, lo stesso non può dire chi deve fare i conti con l’allergia agli acari della polvere: allergeni “perenni” (in quanto sempre presenti nell’ambiente), che si concentrano in case e uffici e che danno problemi maggiori durante la stagione autunnale-invernale, quando la permanenza prolungata in ambienti chiusi e riscaldati aumenta l’esposizione.

Come e più di quella ai pollini, l’allergia agli acari della polvere può causare oculorinite (corrispondente ai sintomi sopracitati) oppure asma allergico, rappresentando ben più di un semplice disagio e richiedendo l’assunzione ripetuta di farmaci per periodi prolungati per tenere sotto controllo le manifestazioni. Inoltre, chi soffre di allergia agli acari può avere una qualità di vita ridotta dalla difficoltà a dormire durante la notte (con conseguente stanchezza e malessere durante il giorno) e dalla necessità di curare con estrema attenzione l’igiene degli ambienti in cui vive (gli acari e i loro escrementi sensibilizzanti si annidano in coperte, cuscini, materassi, tappeti, moquette, divani ecc. e non è facile stanarli).

Per ovviare a tutti questi inconvenienti in modo duraturo, da alcuni anni, si sta utilizzando l’immunoterapia allergene-specifica, inizialmente sviluppata contro alcune allergie ai pollini e ora disponibile anche contro quella agli acari. In entrambi i casi, il trattamento consiste in una desensibilizzazione progressiva dagli allergeni che causano la reazione immunitaria abnorme attraverso la somministrazione di dosi crescenti controllate degli allergeni stessi, fino a “spegnere” completamente o in gran parte l’allergia. Oltre alla strategia che prevede la somministrazione dell’immunoterapia allergene-specifica mediante iniezione sottocute (utilizzata da tempo dagli allergologi, ma scomoda per i pazienti che si devono recare in ambulatorio per assumerla), da qualche mese è disponibile in Italia anche un farmaco sublinguale, che deve essere prescritto dallo specialista allergologo-immunologo, ma che può poi essere assunto a domicilio.

Oltre a indubbi vantaggi sintomatici e sul benessere generale, l’immunoterapia allergene-specifica ha anche risvolti favorevoli sul piano clinico e pratico, perché permette di evitare l’assunzione continua di farmaci che possono comportare effetti collaterali (soprattutto, nel caso dei corticosteroidi contro l’asma), ed economico, poiché riduce sostanzialmente la spesa per i farmaci sintomatici e le assenze da scuola/lavoro legate all’allergia, migliorando la resa in ambito professionale. A confermare il rapporto costo/beneficio positivo del trattamento è il fatto che la Regione Toscana ha deciso di concedere gratuitamente l’immunoterapia allergene-specifica a tutte le persone con allergie agli acari in cui trovi indicazione. L’auspicio è che altri sistemi sanitari regionali seguano l’esempio.

Fonti: Regione Toscana (www.regione.toscana.it/bancadati/atti/Contenuto.xml?id=5216521&nomeFile=Delibera_n.646_del_13-05-2019); Accarizax RCP, 17 Luglio 2019 (AIFA – farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_003016_043755_FI.pdf&sys=m0b1l3) 

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