Melanoma, dubbi sullo screening generalizzato ma tutti d’accordo sull’importanza della prevenzione

Siccome i casi di melanoma sono in continuo aumento, ormai da qualche anno ai cittadini statunitensi viene chiesto di sottoporsi a screening precoce per questo tumore della pelle così pericoloso. Ma alcuni dermatologi si chiedono se lo screening generalizzato di persone senza sintomi abbia comportato una sovradiagnosi, con carichi d’ansia e trattamenti inutili. Un resoconto del dibattito in corso è stato riportato su Medscape, il portale dedicato alla divulgazione medico-scientifica.

Mentre il numero di casi di melanoma diagnosticati negli Stati Uniti è raddoppiato dal 1982 al 2011 e continua a crescere, i tassi di mortalità sono diminuiti solo leggermente. Dal 2007 al 2016, i decessi per melanoma sono scesi del 4% negli adulti fino a 50 anni e del 2% nelle persone di età superiore.

«Il grande aumento dei melanomi diagnosticati dovrebbe essere associato a un forte calo della mortalità – sostiene Ade Adamson, dermatologo e professore presso la University of Texas – ma si tratta di una discussione molto delicata perché siamo portati a credere che lo screening di persone sane e la diagnosi precoce salverà delle vite, indipendentemente dal tipo di cancro».

Secondo Adamson, i progressi tecnologici contribuiscono alle diagnosi eccessive, e porta l’esempio degli strumenti di scansione della pelle che rilevano piccoli cambiamenti che l’occhio non può vedere: ma anche per un esperto è difficile, a volte impossibile, distinguere la lesione maligna di un melanoma da una benigna nelle sue prime fasi. Ne possono derivare danni come diagnosi errate, sovradiagnosi, effetti estetici dovuti alle biopsie ed effetti collaterali associati ai farmaci, oltre all’inevitabile disagio psicologico per i pazienti.

C’è però chi la pensa diversamente. Joel Cohen, portavoce della American Academy of Dermatology, ritiene che la diagnosi precoce sia assolutamente essenziale: «intercettare un melanoma molto piccolo è qualcosa da festeggiare». Del resto, secondo i dati forniti dalla American Society of Clinical Oncology, i tassi di sopravvivenza a cinque anni per le persone il cui melanoma viene rilevato precocemente sono del 92%; invece, se il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo, la percentuale scende al 23%.

Tuttavia, gli esperti sono tutti d’accordo su un fatto: la prevenzione è il primo importante passo per evitare il cancro della pelle. L’American Academy of Dermatology esorta tutti a seguire alcuni comportamenti: limitare l’esposizione al sole, specie nelle ore centrali della giornata; indossare indumenti protettivi come cappelli a tesa larga, occhiali da sole, pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe; applicare generosamente una crema solare resistente all’acqua, ad ampio spettro e con fattore di protezione 30 o superiore, anche nei giorni nuvolosi; riapplicare la protezione solare ogni due ore; evitare lettini abbronzanti e far controllare la pelle per individuare macchie nuove o sospette.

https://www.medscape.com/viewarticle/912697

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