L’appoggio del piede durante la corsa

La corsa è una delle attività fisiche più diffuse per vari motivi. In primis perchè non necessita di nessun tipo di equipaggiamento particolare nè tantomeno costoso, l’unica cosa di cui si ha bisogno, infatti, è un paio di scarpe da running. In secondo luogo la corsa è un’attività che non richiede particolare studio o abilità (come possono essere ad esempio sport quali calcio, basket, nuoto e sci) ma che può essere facilmente praticata da tutti gli individui, salvo quelli con particolari problemi di salute o con specifiche caratteristiche fisiche.

Con la corsa si bruciano molte calorie, si rafforzano muscoli ed articolazioni e sostanzialmente rappresenta un ottimo esercizio fisico per tutto il nostro organismo. Ci sono però delle accortezze da prendere prima di intraprendere questa attività. Prima su tutte, per evitare lesioni e problemi fisici, occorre prestare particolarmente attenzione all’appoggio del piede durante la corsa.

Attenti ai movimenti

Prima di acquistare un paio di scarpe da running è necessario valutare alcuni aspetti molto importanti. Primo su tutti l’appoggio del piede durante l’esercizio della corsa. Conoscere bene il modo in cui il piede si appoggia al suolo durante la corsa è fondamentale sia per la scelta della scarpa adatta da acquistare sia per prevenire infortuni o lesioni. E’ importante inoltre anche per comprendere le caratteristiche di ciascun podista. La valutazione dell’appoggio può essere fatta in modo approfondito da un ortopedico o presso un buon rivenditore di articoli sportivi dotato di apparecchiature atte a verificare il movimento del piede.

Diverse tipologie di appoggio

Si ha un appoggio neutro quando il piede tocca terra prima con la parte esterna del tallone, poi con tutta la pianta ed infine con un’ultima spinta dell’avampiede. Si parla invece di iper-pronazione quando nella seconda fase dell’appoggio a terra la pianta del piede converge troppo verso l’interno. L’iper-supinazione è, invece, la condizione in cui nella seconda fase dell’appoggio la pianta del piede rimane troppo sull’esterno.Nella maggior parte degli individui gli appoggi sono sempre neutri o iper-pronatori.

Un altro aspetto da analizzare nell’appoggio del piede durante la corsa riguarda la differenza in senso longitudinale. Circa il 90% dei corritori appoggia prima il tallone, mentre gli altri appoggiano direttamente l’avampiede. In quest’ultimo caso si riduce il tempo di appoggio, aumenta la frequenza di falcata e, grazie ad una migliore spinta, aumenta anche l’ampiezza del passo. Evitare di affossare il tallone a terra, invece, riduce da un lato lo stress sulle ginocchia ma aumenta le sollecitazioni per il tendine d’achille, per la caviglia ed il polpaccio.

L’appoggio diretto sull’avampiede è promosso dai sostenitori della corsa naturale, ma non è consigliabile ai principiante e a chi ha qualche chilo di troppo.

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