Se viene coinvolto anche l’intestino crasso, si parla di gastroenterocolite.
Cause
La causa più probabile della gastroenterite virale è l’ingestione di cibo o acqua contaminati o la condivisione di utensili, asciugamani o cibo con qualcuno che è infetto.
Numerosi virus possono causare gastroenterite, tra questi figurano:
Norovirus
È la causa più comune di malattie di origine alimentare in tutto il mondo. L’infezione da Norovirus può colpire famiglie e comunità, si diffonde facilmente tra le persone che condividono spazi ristretti. Nella maggior parte dei casi, il virus si contrae da cibo o acqua contaminati, ma è possibile anche la trasmissione da persona a persona.
Rotavirus
È la causa più comune di gastroenterite virale nei bambini, che di solito si infettano mettendo in bocca le dita o altri oggetti contaminati dal virus. L’infezione è più grave nei neonati e nei bambini piccoli; invece, gli adulti infetti da rotavirus possono non avere sintomi ma diffondere la malattia.
Alcuni molluschi, in particolare le ostriche crude o poco cotte, possono essere causa di gastroenterite virale.
Anche se l’acqua potabile contaminata è una causa di diarrea virale, in molti casi il virus passa attraverso la via oro-fecale: cioè, qualcuno con un virus maneggia il cibo che si mangia senza essersi lavato le mani dopo aver usato il bagno.
Il Campylobacter jejuni è una delle cause principali di gastroenterite batterica e la metà di questi casi è associata al consumo di pollame.
Nei bambini, i batteri sono la causa di circa il 15% dei casi di gastroenterite.
I bambini possono essere portatori asintomatici di questi batteri senza presentare alcuna manifestazione clinica.
L’assunzione di farmaci antiacidi sembra aumentare il rischio di infezioni da parte di alcuni batteri. I tipi più comuni sono: Salmonella, Shigella, Escherichia coli e Campylobacter.
Il Clostridium difficile è una causa frequente di diarrea, soprattutto negli anziani.
La gastroenterite può essere causata anche da diversi tipi di protozoi: i più comuni sono il Giardia lamblia, il Cryptosporidium e l’Entamoeba histolytica. Si stima che i protozoi siano responsabili di circa il 10% dei casi pediatrici.
Sintomi
La gastroenterite attacca l’intestino e causa segni e sintomi, tra cui:
- diarrea acquosa,
- dolore e crampi addominali,
- nausea,
- vomito,
- dolori muscolari occasionali o mal di testa,
- febbre bassa.
A seconda della causa, i sintomi della gastroenterite virale possono comparire pochi giorni dopo l’infezione e possono variare da lievi a gravi. I sintomi di solito durano solo un giorno o due, ma a volte possono persistere fino a dieci giorni.
Poiché i sintomi sono simili, è facile confondere la diarrea virale con la diarrea causata da batteri.
Diagnosi
Il medico generalmente diagnostica la gastroenterite sulla base dei sintomi riferiti dal paziente, di un esame fisico e a volte della presenza di casi simili nella comunità. Un rapido test delle feci può confermare la diagnosi, rilevando il rotavirus o il norovirus, ma non ci sono test rapidi per altri virus che causano la gastroenterite. In alcuni casi, il medico potrebbe sottoporre ad analisi un campione di feci per escludere una possibile infezione batterica o parassitaria.
Tra gli stili di vita
La gastroenterite acuta è generalmente autolimitante e non richiede dunque una terapia farmacologica.
È però opportuno favorire la reidratazione.
Si può anche intervenire sull’alimentazione: alcuni probiotici si sono dimostrati utili nel ridurre sia la durata della malattia, sia la frequenza di scarica delle feci; possono essere utili prodotti lattiero-caseari fermentati, come lo yogurt, mentre l’assunzione di dosi supplementari di zinco sembra essere efficace nel trattamento e nella prevenzione della diarrea nei bambini residenti nei paesi in via di sviluppo.
Gli antibiotici sono utilizzati raramente per il trattamento della gastroenterite, anche se a volte vengono prescritti qualora i sintomi appaiano gravi e se viene sospettata o identificata una causa batterica. In molti casi, per la gastroenterite virale non esiste invece un trattamento medico specifico. Gli antibiotici non sono ovviamente efficaci contro i virus e il loro uso eccessivo può contribuire allo sviluppo di ceppi batterici resistenti agli antibiotici.