Artrosi dell’anca

L’artrosi dell’anca è anche detta coxartrosi ed è una patologia cronico-degenerativa dell’articolazione dell’anca dovuta a una progressiva alterazione della cartilagine articolare.

L’artrosi dell’anca può essere primaria o secondaria. La coxartrosi primaria si sviluppa soprattutto nelle persone di età avanzata e non ha una causa chiaramente riconosciuta, mentre la secondaria si sviluppa in conseguenza ad altre patologie, che possono essere strutturali, come certe deformità articolari congenite, oppure di origine traumatica, infettiva, reumatica o vascolare.

È una malattia cronica e progressiva che colpisce la cartilagine che ricopre la testa del femore e l’acetabolo dell’anca, ossia la cavità che la contiene. Col passare del tempo, lo strato di cartilagine si assottiglia progressivamente fino a mettere a nudo l’osso sottostante. Questo reagisce addensandosi e deformandosi, con la produzione di osteofiti, escrescenze che limitano e rendono doloroso il movimento. L’ispessimento della capsula articolare e la retrazione dei muscoli producono una postura caratteristica.

È una patologia molto diffusa, responsabile di un elevato carico di disabilità in molte persone.

Sintomi

Il dolore è il sintomo principale dell’artrosi dell’anca; si inasprisce al mattino e alla sera, mentre si attenua quando il paziente si muove. Tende a peggiorare e a persistere più a lungo con il passare del tempo. L’infiammazione della sinovia, l’iperemia capsulare e ossea e la stimolazione dei nocicettori a livello del periostio sono le principali cause del dolore.

Il secondo sintomo caratteristico della coxartrosi è la ridotta funzionalità articolare, che insorge in una fase successiva ma è anch’essa a evoluzione progressiva, fino a diventare fortemente invalidante, impedendo lo svolgimento delle più comuni attività quotidiane.

Cause

Le cause dell’osteoartrosi dell’anca non sono note. I fattori che possono contribuire includono lesioni articolari, l’aumento dell’età e il sovrappeso.

Talvolta l’artrosi può essere causata da altri fattori: le articolazioni potrebbero non essersi formate correttamente, possono esserci difetti genetici della cartilagine. Infine, il paziente potrebbe aver sottoposto a stress eccessivo l’articolazione dell’anca, sia per il peso corporeo elevato che attraverso attività che coinvolgono l’anca.

Diagnosi

Non esiste un singolo test per diagnosticare l’artrosi dell’anca.

L’ortopedico prende in considerazione la storia medica del paziente ed esegue un esame fisico; questo comprende un controllo del funzionamento dell’anca e delle limitazioni dei suoi movimenti.

Spesso la coxartrosi viene diagnosticata attraverso una radiografia, che mostra caratteristiche anomale come la presenza di osteofiti, la deformazione della testa del femore con la riduzione dello spazio articolare tra questa e la cavità dell’acetabolo.

Trattamento

L’obiettivo principale del trattamento dell’osteoartrosi dell’anca è il miglioramento della mobilità della persona la sua qualità di vita. Parte di questo obiettivo comporta il miglioramento della funzione dell’anca e il controllo del dolore. I piani di trattamento possono coinvolgere: riposo e cura dell’articolazione, uso di un bastone per togliere peso all’anca interessata, tecniche di sollievo dal dolore, perdita del peso in eccesso, esercizi fisici, farmaci come il paracetamolo o l’ibuprofene, di cui però è importante non abusare, trattandosi di una patologia cronica.

Vengono spesso utilizzate infiltrazioni di acido ialuronico per ridurre il dolore.

Nelle fasi avanzate, è sempre più diffuso il ricorso alla chirurgia.

La sostituzione dell’anca è l’intervento chirurgico indicato per le persone con gravi danni all’anca.

Durante un’operazione di sostituzione dell’anca, il chirurgo rimuove la cartilagine e l’osso danneggiati e li sostituisce con parti artificiali. Pur essendo un intervento invasivo, oggi la sostituzione dell’anca viene eseguita comunemente con ottimi risultati: allevia il dolore, aiuta l’articolazione dell’anca a funzionare meglio, migliora la camminata e altri movimenti.

Il problema più comune dopo l’intervento chirurgico è la dislocazione dell’anca. Poiché un’anca artificiale è più piccola del giunto originale, la testa del femore può uscire dalla cavità in cui è posta. Altri possibili complicazioni sono la formazione di coaguli di sangue e infezioni. Dopo la sostituzione dell’anca, potrebbe essere necessario evitare alcune attività, come il jogging e gli sport ad alto impatto.

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