Dermatite atopica

La dermatite atopica o “eczema atopico” è una malattia cutanea infiammatoria cronica, associata a prurito, che tipicamente esordisce nei primi anni di vita, persistendo poi per tutta l’età pediatrica e migliorando gradualmente con il passaggio all’adolescenza e all’età adulta, senza tuttavia risolversi completamente.

L’appellativo “atopica” (dal greco a-topos, che significa “privo di luogo preciso”) attribuito alla dermatite sottolinea l’assenza di una collocazione cutanea specifica per le lesioni, benché in realtà le manifestazioni cutanee tendano a insorgere prevalentemente a livello del volto (in particolare, intorno a bocca e naso, palpebre/sopracciglia), del cuoio capelluto, del collo e delle spalle, della parte flessoria di gomiti e ginocchia, delle mani e dei polsi, dei piedi e delle caviglie.

L’andamento della malattia, caratterizzato da fasi acute intervallate da periodi in cui i sintomi cutanei sono poco o per nulla presenti, è del tutto soggettivo e imprevedibile.
Anche tra una riacutizzazione e l’altra, tuttavia, la pelle atopica si presenta più sensibile e facilmente irritabile della cute di persone prive di atopia. Benché interessi prevalentemente la pelle, la dermatite atopica è una condizione indicativa della presenza di un alterato funzionamento del sistema immunitario di carattere più generale, associato a un’aumentata suscettibilità a sviluppare allergie di vario di tipo (rinite allergica, asma, allergie alimentari, dermatite allergica ecc.).

Cause

La dermatite atopica è una malattia multifattoriale, la cui insorgenza dipende dall’interazione sfavorevole di cause di varia natura, non ancora determinate con precisione.
L’eziologia si ricerca nella genetica, nello stato psicosomatico della persona interessata, nell’esposizione a potenziali allergeni ambientali (alimentari o inalati), nelle infezioni, nello stress, nella sudorazione intensa e nell’esposizione a sostanze irritanti (compresi i detergenti usati per l’igiene personale).
Si ritiene che le componenti genetiche e ambientali agiscano in modo sinergico, potenziando l’iper-reattività infiammatoria della pelle verso gli allergeni.  

Sintomi

Al momento del suo esordio, nella cosiddetta fase acuta, la dermatite atopica si manifesta con sintomi quali secchezza e arrossamento della pelle, infiammazione, desquamazione e piccole vescicole che, dopo la rottura, vengono rivestite da crosticine.
Inoltre, sono sempre presenti un certo bruciore e prurito.

Nelle forme più severe, fortunatamente poco frequenti, l’eczema iniziale può evolvere verso quadri complicati e cronici caratterizzati da ispessimento della pelle, formazione di zone lichenificate, insorgenza di papule e ragadi.
Quando ciò si verifica, il prurito può essere così intenso e insopportabile, da rendere quasi impossibile evitare di sfregare l’area interessata dall’eczema, con il rischio di peggiorare la situazione, aggravando l’infiammazione, lesionando la cute e favorendo lo sviluppo di infezioni.

Diagnosi

L’analisi clinica delle lesioni da parte del pediatra e/o dermatologo è generalmente sufficiente per emettere la diagnosi di dermatite atopica.
Indagini più approfondite dei tessuti interessati dall’eczema (biopsia) possono essere richieste in una minoranza di casi selezionati, nei quali vi sia il sospetto di patologie cutanee più severe, meritevoli di inquadramento e trattamento specifico.

Per individuare possibili allergie alimentari associate alla dermatite atopica e a rischio di scatenare riacutizzazioni dell’eczema, può essere effettuato un test cutaneo (Atopy Patch Test) analogo a quello previsto in caso di altre forme di allergia, che prevede l’applicazione sulla cute delle sostanze potenzialmente allergizzanti per 48-72 ore e la successiva valutazione della reazione cutanea.

Tra gli stili di vita

La terapia della dermatite atopica deve essere scelta in base alla gravità della condizione, all’età del paziente e all’eventuale presenza di altre patologie, oltre naturalmente al fatto di dover gestire un eczema acuto oppure di dover curare la pelle tra una riacutizzazione e l’altra.

In questo secondo caso, gli interventi raccomandati riguardano principalmente: l’impiego di detergenti molto delicati, privi di saponi e additivi sensibilizzanti, ipoallergenici, di elevata qualità e specifici per la pelle atopica; l’applicazione regolare, più volte al giorno, di creme emollienti e idratanti, eventualmente addizionate di composti prebiotici o microrganismi probiotici che aiutano a proteggere e a rigenerare la barriera dermoepidermica compromessa dall’atopia.

I rimedi disponibili per alleviare i sintomi e favorire la risoluzione delle manifestazioni acute dell’eczema atopico comprendono invece:

  • creme, pomate, lozioni o schiume a base di corticosteroidi (che riducono infiammazione e prurito);
  • preparazioni topiche a base di inibitori della calcineurina, come tacrolimus e pimecrolimus;
  • creme emollienti specifiche per la cute infiammata e desquamata, prive di sostanze allergizzanti o irritanti (per esempio, a base di acidi grassi essenziali o ceramidi, che tutelano il film idrolipidico);
  • antibiotici topici, soltanto nelle manifestazioni più severe, con lesioni a rischio di infezione;
  • farmaci corticosteroidi per bocca per brevi periodi, soltanto in caso di forme altamente infiammatorie e diffuse;
  • fototerapia con raggi UvA, UvB o combinata UvA/B, anche in associazione al trattamento farmacologico (soltanto negli adulti).

In particolare, l’utilizzo combinato di corticosteroidi e creme emollienti è risultato molto efficace nel migliorare i sintomi acuti della dermatite

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