Infezioni batteriche e viaggi internazionali

Se si considera che nel mondo si muove una folla di circa un miliardo di viaggiatori che si spostano a bordo di aerei e altri mezzi da un continente all’altro in tempi molto rapidi si può comprendere quanto sia alto il rischio di essere esposti e di contrarre una delle tante infezioni batteriche o virali, presenti comunque in tutti i paesi, ma in modo particolarmente consistente nei paesi in via di sviluppo.
Si tratta di paesi in cui la popolazione locale stessa è esposta quotidianamente a tante potenziali infezioni in grado di causare disturbi e malattie gravi, senza che che vi sia una rete sanitaria organizzata ed in grado di offrire agli ammalati servizi di prevenzione e cura delle malattie, sia quelle generali e croniche che quelle specificamente endemiche.

Dovendo intraprendere un viaggio, sia per lavoro che per svago, occorre raccogliere informazioni dettagliate sui luoghi che si intende visitare, considerando che la mappa dei paesi dove più alto è il rischio di esposizione alle “malattie del viaggiatore” vede ai primi posti: l’Africa, l’Asia (aree orientale e meridionale), l’America Latina, ed i paesi del Medio – Oriente.
Vi sono viaggiatori che girano come turisti e che hanno solitamente molto tempo per pianificare il proprio viaggio, ma vi sono tanti viaggiatori che girano il mondo come lavoratori (tecnici ed operai specializzati, rappresentanti commerciali, operatori sanitari, personale governativo internazionali, volontari delle organizzazioni umanitarie, ecc) che hanno minor disponibilità di tempo nella pianificazione dei viaggi.
Per tutti questi viaggiatori si pone il problema di essere bene informati su quanto “fare e non fare”, su quanto sapere in termini di prevenzione e di cura su una nutrita lista di infezioni e malattie proprie dei luoghi nei quali si sta per andare, rispettando nel contempo la cultura e le tradizioni locali.
La salmonella, un batterio solitamente trasmesso attraverso gli alimenti, è responsabile di infezioni di singole persone ma anche di interi gruppi e di comunità.
Il batterio, che fu individuato nel tardo ottocento dal medico Daniel E. Salmon (da cui prese il nome)  conta circa duemila  sierotipi, anche se le varianti più presenti e diffuse sia nell’uomo che in diverse specie animali, sembrano essere due, la salmonella enteritidis e la salmonella typhimurium, due ceppi noti come responsabili in genere di sintomi a carico dell’apparato digerente, diversamente da altre varianti che causano le febbri tifoidee.

Prima di intraprendere un viaggio verso località rischiose dal punto di vista sanitario è consigliabile parlarne con il proprio medico per prendere nota di alcuni elementi potenzialmente utili in caso infezione da salmonella o di altro agente infettivo.

Si consiglia:

  • avere consapevolezza dei disturbi o di patologie da cui si è interessati prima di iniziare il viaggio , come ad esempio malattie pregresse (metaboliche,  gastrointestinali ,cardiovascolari , ecc);
  • lista dei farmaci che si assumono con regolarità (antipertensivi, tiroidei, antidiabetici, ecc);
  • elenco delle eventuali intolleranze alimentari e di allergie a cibi specifici ( es. noci, frutta, verdure, ecc);
  • lista dei vaccini già praticati e di quelli che sarebbe consigliabile praticare;
  • elenco delle misure precauzionali per prevenire le infezioni (scelta degli alimenti e delle bevande, igiene personale, modalità di uso del bagno, ecc);
  • valutazione da parte del medico curante del rischio del viaggio sulla base degli elementi (paese di destinazione, malattie e disturbi presenti, farmaci che si assumono, altri fattori aggiuntivi).

Salmonellosi e febbre tifoidea sono le due possibili infezioni causate dal batterio della salmonella (a seconda della variante specifica del batterio).
Il vaccino contro la salmonella è disponibile per la sola variante che causa la febbre tifoidea e non per la variante che causa disturbi gastroenterici. Tuttavia il vaccino contro l’infezione tifoidea, efficace per difendersi dalle infezioni trasmesse da portatori cronici, non è sufficientemente efficace per le infezioni da febbre tifoidea più gravi.

Norme per la prevenzione:

  • bere solo acqua minerale chiusa in bottiglie sigillate;
  • evitare di bere bevande come succhi di frutta o spremute preparate a mano;
  • evitare di aggiungere ghiaccio alle bibite (in quanto potrebbe derivare da acqua di condotte idriche contaminate);
  • utilizzare acqua per alimenti solo se bollita;
  • Il latte può essere bevuto solo se pastorizzato;
  • lavare frequentemente le mani;
  • utilizzare un disinfettante per mani e oggetti passati da altre persone;
  • se si è soliti cucinarsi il proprio cibo, cuocerlo ad una temperatura di almeno 70-80 gradi;
  • evitare di conservare alimenti già cucinati e avanzati se non si dispone di un frigo, per evitare successiva contaminazione;
  • evitare di toccare animali domestici o anche conigli, furetti, o anche tartarughe di casa, abituali portatori del batterio.
  • portare nel proprio bagaglio alcuni farmaci potenzialmente utilizzabili in caso si dovesse contrarre una salmonellosi o altra;
  • infezione (disinfettanti, antibiotici, antispastici, antipiretici, antidiarroici, disinfettanti intestinali).

La diffusione del batterio della salmonella:

Le salmonelle che generano gastroenteriti e diarree piuttosto che febbre tifoidee sono quelle con dati epidemiologici più alti con oltre 170 milioni di casi e circa 100.000 decessi.
Il rischio di infezione da Salmonella è solitamente presente anche nei paesi sviluppati e industrializzati, mentre è più alto nei paesi in via di sviluppo. Salmonellosi e febbre tifoidea sono infezioni riscontrate in modo significativo  tra i viaggiatori che hanno viaggiato in Africa, America Latina, Caraibi, ma anche Asia e MedioOriente.

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